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CdR chiede quadro normativo UE semplificato per le PMI

Raggiungere gli obiettivi del Green Deal dell’UE in un contesto globale sempre più complesso richiede un quadro normativo semplificato che guidi e supporti tutte le imprese e non ne soffochi la competitività. Per richiamare l’attenzione dei responsabili politici dell’UE sull’importanza di sviluppare leggi mirate, proporzionate e rispondenti agli obiettivi per gli attori economici più vulnerabili, i membri della commissione per la politica economica (ECON) del Comitato europeo delle regioni (CdR) hanno recentemente tenuto un incontro seminario sulla riduzione degli oneri normativi per le PMI.

I relatori della Commissione europea, del Parlamento europeo e delle associazioni imprenditoriali dell’UE – SME United ed Eurochambres – hanno ribadito il loro impegno a migliorare l’attuazione pratica degli strumenti dell’agenda dell’UE per legiferare meglio, come le valutazioni d’impatto e il test PMI, rafforzando nel contempo la dimensione territoriale di questi strumenti.

I relatori hanno convenuto che lo sgravio normativo, ma anche il sostegno in termini di finanziamenti e competenze per le transizioni verde e digitale, sono gli elementi principali di una politica di successo dell’UE per le PMI e hanno invitato la Commissione europea a integrare le recenti ambiziose iniziative di politica industriale e la comunicazione sul mercato unico con un pacchetto di aiuti per le PMI di grande impatto.

Nella seconda sessione i relatori hanno discusso le implicazioni per le PMI nella proposta attualmente negoziata per una direttiva sulla Corporate Sustainability Due Diligence (CSDD), che mira a promuovere un comportamento aziendale sostenibile e responsabile nelle catene del valore globali.

I relatori in rappresentanza della Commissione europea, del Consiglio e delle associazioni imprenditoriali hanno discusso in che misura il progetto di legislazione CSDD riduca il rischio di oneri normativi e sostenga la competitività delle PMI. I relatori si sono generalmente espressi a favore di un approccio di massima armonizzazione alla direttiva al fine di garantire parità di condizioni e ridurre al minimo il rischio di sovraregolamentazione da parte degli Stati membri al momento del recepimento delle norme nel diritto nazionale.

L’evento si è concluso con un consenso generale tra i relatori sul fatto che le PMI, per rimanere competitive a livello globale, hanno bisogno di una regolamentazione proporzionata e che tenga conto della realtà sul campo

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