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CCRE/CEMR, Bonaccini riconfermato Presidente: “continueremo a portare in Europa e nel mondo le priorità dei territori”

Giovedì 23 gennaio 2020: una data che l’AICCRE ricorderà a lungo. Ad Orleans, in Francia, il Comitato politico del CCRE/CEMR ha eletto quel giorno la nuova presidenza, i portavoce su vari argomenti ed anche i revisori interni, che resteranno in carica fino al 2022. E’ stato riconosciuto e premiato dal CCRE/CEMR il lavoro che la nostra Associazione ha portato avanti in questi ultimi anni con una presenza costante e competente, al punto tale che l’AICCRE è quella che ha ottenuto più nomine!
Nel 2017, per la prima volta nella lunga storia del CCRE/CEMR, fu eletto alla Presidenza un italiano, Stefano Bonaccini. Il 23 gennaio, la riconferma di Bonaccini a Presidente; riconferma presidenziale che è fatto raro nella storia del CCRE/CEMR.
L’Italia, attraverso l’AICCRE, ha fatto anche man bassa di altre cariche fondamentali: Carla Rey, Segretario generale dell’Associazione, è stata nominata nel Comitato finanziario e sono ben cinque i portavoce italiani su temi di assoluto rilievo, quali migrazioni, sviluppo territoriale, geneder equality, clima, giovani amministratori.
Per quanto riguarda Bonaccini, il prossimo triennio di Presidenza sarà nel segno della continuità o meglio della “continuazione di un percorso”, come messo in evidenza dallo stesso Presidente. Un percorso concreto ed attento alle esigenze dei territori. Il CCRE/CEMR ha recitato, soprattutto negli ultimi anni, un ruolo politico di primo piano nello scenario europeo e mondiale, grazie alla presenza nei consessi internazionali dove si sono prese decisioni importanti per gli enti locali e regionali, che sono il centro della politica del CCRE/CEMR.
“È stato un mandato che si è svolto in un clima particolare e, per alcuni aspetti difficile, ha sottolineato Bonaccini, iniziando dalla Brexit per passare ai populismi che hanno invaso molti Paesi dell’Unione europea, mettendo in discussione in molti Paesi la moneta unica o addirittura la stessa appartenenza all’UE. Il nostro impegno, che continuerà anche nei prossimi anni, sarà quello di far capire ai cittadini l’importanza politica, culturale ed economica dell’appartenenza all’Unione, così come abbiamo fatto, tra l’altro, con le nostre iniziative sulla politica di coesione e sui fondi europei, che tanto successo hanno raccolto a livello popolare, grazie al traino di migliaia di sindaci ed amministratori locali”.
Anche grazie all’impegno concreto del CCRE/CEMR e delle sue associazioni nazionali, le ultime elezioni europee hanno ridato fiducia nell’idea d’Europa e l’elezione di Ursula Van der Leyen alla Presidenza della Commissione ha restituito respiro al progetto di integrazione europea e, per quanto concerne la Conferenza sul futuro dell’Europa, il CCRE/CEMR darà il proprio contributo, angolandolo dalla prospettiva degli enti locali e regionali.
“Sono stati tre anni, quello del mio mandato, ha sottolineato il Presidente, in cui abbiamo iniziato a costruire un CCRE/CEMR moderno e concreto. Moderno perché con la globalizzazione e con le contraddizioni che essa porta con sé, la nostra struttura ne ha capito le potenzialità ed ha capito ancora di più che le problematiche riguardanti gli enti locali e regionali vanno affrontati a livello mondiale ma risolti a livello locale.

Stefano Bonaccini durante la conferenza di Bonn


Per questo il CCRE/CEMR è stato presente anche con il sottoscritto alla Cop23 di Bonn alla fine del 2017 e al vertice di tre giorni del Global Climate Action Summit che si è svolto nel settembre 2018 a San Francisco.
In questa occasione abbiamo partecipato ai lavori del Global Covenant of Mayors, l’alleanza internazionale di città e governi locali con una visione condivisa a lungo termine che promuove e sostiene l’azione volontaria per combattere il cambiamento climatico e passare a una società resiliente ed a basse emissioni.
Siamo infatti convinti che, per risolvere i grandi problemi che attanagliano l’umanità, sia necessario partecipare e creare reti di alleanze internazionali.
Così come siamo convinti che il CCRE/CEMR debba continuare ad allargare i propri orizzonti geo-politici, immettendo la nostra struttura sempre più nei circuiti istituzionali europei ed internazionali, perché il mondo è interconnesso ed i temi che coinvolgono gli enti locali devono essere affrontati a 360 gradi”.
In questi ultimi tre anni, il CCRE/CEMR ha rafforzato i rapporti con le istituzioni sovranazionali, divenendo nel corso del tempo interlocutori seri, affidabili e credibili, “grazie soprattutto al nostro gioco di squadra”. Dalla Commissione europea al Parlamento europeo, dal Comitato delle Regioni al consiglio d’Europa fino all’ONU: con tutte queste istituzioni il CCRE/CEMR ha collaborato all’insegna della concretezza in una prospettiva di miglioramento delle politiche per i poteri territoriali.
“I temi che abbiamo trattato, ha continuato Bonaccini, sono tutti importanti e lo saranno nel futuro: cooperazione decentrata, cooperazione allo sviluppo, assetto istituzionale dell’UE e importanza del ruolo degli enti locali, politica di coesione, occupazione giovanile, innovazione e digitalizzazione, sviluppo territoriale, città sostenibili (obiettivo 11 di Agenda 2030), la cittadinanza europea, e poi le sfide globali, come il cambiamento climatico, la cooperazione, la migrazione e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG): tutti temi che hanno un impatto quotidiano su comuni, città e regioni”.
Capitolo a parte merita il lavoro del CCRE/CEMR nell’UCLG, con la quale “abbiamo intrapreso da anni un rapporto osmotico, di collaborazione costante e di crescita comune. La rete di enti locali mondiali e la visione d’insieme che essa offre ci ha dato e ci darà la possibilità di operare in un terreno ‘naturale’ per veicolare sempre più i nostri principi nella prospettiva della cooperazione e della sostenibilità.

Stefano Bonaccini ad Abidjan


Esempio evidente è stato il V Summit Unione Africana-Unione Europea nel novembre 2017 ad Abidjan, in Costa d’Avorio, organizzato tra gli altri dall’UCLG, dove ho avuto l’onore di partecipare”. In quell’occasione il Presidente Bonaccini sottolineò più volte alcuni concetti strategici del CCRE/CEMR: “Africa ed Europa sono interdipendenti ed esprimono un destino comune, lo sviluppo di un Continente significa lo sviluppo dell’altro. Gli enti territoriali sono i soggetti che possono costruire, attraverso partenariato e cooperazione, il ponte tra Africa ed Europa.
Il CCRE/CEMR ha dato un contributo decisivo nella definizione degli orientamenti strategici del Partenariato UA-UE per gli anni a venire ed è stato firmato un Patto di collaborazione tra città dell’Europa e dell’Africa
”.
Non ultimo, occorre continuare “il nostro impegno per la Gender equality che ha avuto un punto di svolta con la straordinaria iniziativa di Bilbao nel giugno 2018. Perché, nonostante le politiche e le azioni di diverse istituzioni, governi e società civile, la discriminazione persiste ancora in Europa. Il pregiudizio, la xenofobia e tutte le forme di discriminazione sono strettamente collegati alla subordinazione delle donne in una società che non soddisfa l’uguaglianza tra donne e uomini. L’aumento della parità tra donne e uomini può quindi ridurre altre forme di discriminazione. La Carta europea per la parità delle donne e degli uomini nella vita locale e il suo osservatorio costituiscono la base per gli sforzi volti a raggiungere la parità di genere nei comuni e nelle regioni europee. E vanno sempre più rafforzate”.
Tanto è stato fatto, ma resta ancora molto da fare. La riconferma di Bonaccini a Presidente del CCRE/CEMR vuole essere la continuazione di un percorso. “Un percorso che grazie al duro lavoro ed alla competenza dei dirigenti e delle associazioni nazionali ha portato il CCRE/CEMR ad essere una delle voci più autorevoli in Europa e nel mondo per quanto riguarda il mondo delle autonomie. Un percorso che deve essere sempre più condiviso e consolidato per un’Europa degli enti locali in un mondo che ha sempre più bisogno dell’impegno dei territori per risolvere i grandi temi dell’umanità”.

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