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Bonaccini (AICCRE),Lambertz (CdR), Decaro (ANCI): no ai tagli! Politica di coesione sia forte ed efficace

L’Europa è chiamata oggi a dare risposte forti alle aspettative dei cittadini, restituendo slancio e significato ai valori fondamentali da cui è nata la nostra Unione. Purtroppo le proposte della Commissione europea per il prossimo bilancio a lungo termine dell’UE rischiano invece di aggravare la situazione e aumentare ancora la distanza tra Europa e cittadini. Anziché rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale di cui le nostre comunità hanno bisogno, le soluzioni presentate dall’esecutivo minano pericolosamente i valori della solidarietà europea e le politiche per lo sviluppo più vicine alle comunità locali, ossia la politica di coesione e la politica agricola comune. Inizia così la dichiarazione congiunta firmata oggi a Bruxelles da Stefano Bonaccini, Presidente AICCRE e CCRE, da Karl-Heinz Lambertz,Presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), e da Antonio Decaro, Presidente dell’ANCI. La dichiarazione è stata firmata a margine della Conferenza organizzata dal CdR il 4 luglio sul Futuro dell’Europa ed alla quale ha partecipato anche il CCRE. Nessuna istituzione europea, nessun governo nazionale è in grado di affrontare, in solitudine, le sfide che abbiamo di fronte. In quanto espressione dei territori, gli eletti regionali e locali sono attori europei impegnati in prima linea a gestire tali sfide. Spetta a loro attuare quasi il 70 % delle decisioni e dei progetti europei, rispondendo col lavoro quotidiano alle aspettative dei cittadini. Nello scenario attuale abbiamo la responsabilità di portare la voce delle comunità locali e regionali ai decisori europei e, al contempo, di animare, nelle nostre comunità, un dibattito aperto e democratico sull’Europa”, continua la dichiarazione. Il Comitato europeo delle regioni, insieme al Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CCRE), ANCI, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e a migliaia di sostenitori in tutta l’UE, porta avanti da un anno una campagna di mobilitazione a sostegno di una politica di coesione forte, efficace e disponibile per tutte le città e le regioni dopo il 2020. La sensibilizzazione suscitata dalla campagna ha consentito all'”Alleanza per la coesione” di ottenere primi importanti risultati, garantendo che la politica di coesione 2021-2027 continui a essere rivolta a tutte le regioni, con un approccio differenziato e la partecipazione dei partner locali e regionali. Tuttavia le proposte della Commissione preoccupano fortemente i leader europei locali e regionali. Anche se per l’Italia l’ipotesi prevede un aumento del 6%, a livello UE la politica di coesione subirebbe un taglio senza precedenti (-10%), accompagnato dalla riduzione del tasso di cofinanziamento europeo per gli investimenti nei territori. Un fattore che può ostacolare gravemente il flusso di risorse per città e regioni. A peggiorare la situazione interverrebbero anche nuove condizionalità sugli aiuti – non solo sulla disciplina fiscale ma anche sulle riforme strutturali – e una tendenza ad accentrare sul livello nazionale indicatori e procedure. I pesanti tagli alla politica agricola comune previsti nel progetto di bilancio aggraverebbero ulteriormente il quadro, assestando un duro colpo alle zone rurali e gli agricoltori,continuano i tre presidenti. Le aziende agricole italiane potrebbero subire una perdita di 2,7 miliardi di Euro rispetto alla dotazione attuale, mentre i tagli sullo sviluppo rurale minacciano l’impegno a mantenere e intensificare l’attività economica in tutti i territori preservando un tessuto rurale dinamico in Europa. Proposte simili mettono a rischio non solo lo sviluppo regionale e rurale ma la coesione stessa dell’Unione. Come enti locali e regionali europei siamo decisi a portare la nostra mobilitazione per fare in modo che i negoziati sul bilancio tra Parlamento europeo e Stati membri ci consentano di evitare questi rischi e riaffermare l’azione comune dell’UE al fianco di cittadini e imprese. Una mobilitazione sul campo I rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, in particolare i Sindaci e i Presidenti delle regioni eletti direttamente dai cittadini, possono svolgere un ruolo fondamentale per ricucire il legame tra i cittadini e l’Europa. A un anno dalle elezioni europee, la loro mobilitazione è essenziale per arginare l’astensionismo e l’ascesa dei nazionalismi. In quest’ottica, il Comitato europeo delle regioni ha avviato una vasta consultazione dei cittadini intitolata Riflettere sull’Europa, coinvolgendo comuni e regioni italiane, con centinaia di dialoghi con i cittadini e dibattiti locali. Questa campagna serve a ‘mappare’ le aspettative e le preoccupazioni dei cittadini sull’Europa attuale e futura e risponde a una specifica richiesta del Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che ha chiesto al Comitato di elaborare le proprie raccomandazioni sul futuro dell’Europa facendosi portavoce di città e regioni. Dal marzo 2016 a oggi il Comitato ha organizzato oltre 250 dibattiti civici in tutti gli Stati membri, con la partecipazione di 210 suoi membri e di oltre 40 000 cittadini. Il Comitato europeo delle regioni, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e l’ANCI continueranno a lavorare insieme per sostenere e accompagnare questa mobilitazione dei rappresentanti eletti locali a favore di un’Europa ambiziosa che si doti delle risorse necessarie per agire con efficacia. Ecco perché la cooperazione tra le associazioni nazionali di regioni e città dei 27 Stati membri dell’UE e il Comitato europeo delle regioni sarà ufficialmente rilanciata il prossimo 4 luglio a Bruxelles, in occasione di un dibattito ad alto livello sul futuro dell’Europa alla presenza dei presidenti delle associazioni nazionali e dei membri del CdR. Altri due appuntamenti importanti daranno modo di consolidare questa cooperazione: la Settimana europea delle regioni e delle città, dedicata quest’anno al futuro della politica di coesione, dall’8 all’11 ottobre, e l’8° Vertice europeo delle regioni e delle città che si terrà a Bucarest il 14 e 15 marzo 2019, alla vigilia delle prime elezioni europee organizzate dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. In parallelo, si intensificherà la cooperazione tra i Sindaci e i Presidenti delle Regioni, gli eletti locali, le loro associazioni e le loro rappresentanze a Bruxelles, sia a livello nazionale sia attraverso la rappresentanza istituzionale al Comitato. In gioco c’è il nostro futuro, regioni e città sono decise a non restare a guardare ma a mettere in gioco tutta la loro capacità di dialogo per far prevalere i valori più autentici di un progetto di pace che tiene insieme 440 milioni di cittadini.

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