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L’ONU Turismo ha collaborato con il Comitato Europeo delle Regioni per uno studio completo sull’impatto significativo e sul potenziale del turismo nel promuovere lo sviluppo socio-economico nelle zone rurali

. Il rapporto sottolinea il ruolo fondamentale della cooperazione tra queste due organizzazioni nel collegare gli sforzi locali e globali verso obiettivi condivisi. Mette in mostra il potenziale del turismo rurale nel contribuire alla resilienza delle comunità regionali e locali, affrontando sfide come lo spopolamento, la disuguaglianza e l’accesso limitato ai servizi di base.

Turismo delle Nazioni Unite sul turismo e lo sviluppo rurale

” Turismo e sviluppo rurale: una prospettiva politica”

“Turismo e sviluppo rurale: comprendere le sfide sul campo – Lezioni apprese dai migliori villaggi turistici dall’iniziativa UNWTO”

I migliori villaggi turistici secondo le Nazioni Unite per il turismo
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La Commissione europea ha riferito sullo stato di Schengen nell’ultimo anno e ha stabilito le priorità per l’anno a venire. Lo spazio Schengen, scrive la Commissione, è diventato l’area di libera circolazione più grande del mondo.

Garantendo viaggi agevoli e sicuri a una popolazione di quasi 450 milioni di persone, lo spazio Schengen è essenziale per la competitività dell’Unione europea. Nel 2023 Schengen è rimasta forte e rimane la destinazione più visitata al mondo.

Sono stati rilasciati oltre 10 milioni di visti Schengen e più di mezzo miliardo di passeggeri hanno visitato l’area Schengen, raggiungendo il 92% dei livelli pre-pandemia del 2019, informa Bruxelles. Ciò ha contribuito in modo significativo all’economia dell’UE, poiché il turismo contribuisce per quasi il 10% al PIL dell’UE e fornisce lavoro a circa 22,6 milioni di persone.

Lo Stato di Schengen 2024 riporta i risultati, le sfide e gli sviluppi nello spazio Schengen durante l’ultimo ciclo 2023-2024. La relazione mostra che le norme Schengen sono ben applicate, sebbene vi siano alcune lacune nell’attuazione.

Rapporto sullo stato di Schengen 2024

Valutazione Schengen
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A partire da quest’estate, migliaia di giovani torneranno a viaggiare gratuitamente in treno per l’Europa grazie al programma DiscoverEU. La Commissione ha pubblicato oggi l’invito a presentare candidature, che si chiuderà martedì 30 aprile alle ore 12:00.

Lo rende noto la Commissione europea in un comunicato stampa.
Sono disponibili in totale 35 500 pass. Per candidarsi, i giovani nati tra il 1º luglio 2005 e il 30 giugno 2006 devono rispondere a un quiz di sei domande sul Portale europeo per i giovani. La Commissione classificherà i candidati sulla base delle loro risposte e offrirà biglietti ferroviari in base alla graduatoria, entro i limiti dei biglietti disponibili. I candidati selezionati riceveranno un biglietto gratuito per viaggiare in treno in Europa tra il 1º luglio 2024 e il 30 settembre 2025 per un periodo massimo di 30 giorni.

La Commissione europea ha varato DiscoverEU nel giugno 2018 e l’ha successivamente integrato nel programma Erasmus+ 2021-2027. Dal 2018 sono stati distribuiti 284 000 pass. L’esperienza DiscoverEU ha permesso ai giovani di comprendere meglio le altre culture e la storia europea e di migliorare le loro competenze linguistiche.

Un comunicato stampa è disponibile online.
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La Commissione europea comunica attraverso una nota stampa che una recente indagine Eurobarometro pubblicata conferma che l’88% dei cittadini europei ritiene un’Europa sociale importante a livello personale. Ciò è coerente con i risultati di un’indagine analoga pubblicata nel 2021 che dimostra che il pilastro dei diritti sociali rimane pertinente in Europa.

Il 60% degli intervistati è inoltre a conoscenza di almeno un’iniziativa chiave recente dell’UE volta a migliorare le condizioni di vita e di lavoro, come la direttiva volta a garantire salari minimi adeguati, la direttiva sull’equilibrio tra vita professionale e vita privata a sostegno di genitori e prestatori di assistenza che lavorano, e il Fondo sociale europeo Plus, che aiuta gli Stati membri a investire sulle persone, ad esempio finanziando programmi di formazione e progetti contro l’esclusione sociale.

Secondo l’indagine, a livello nazionale, quasi la metà degli intervistati (48%) ritiene che la lotta contro l’elevato costo della vita dovrebbe essere una priorità nel loro paese, seguita dalla questione dei salari bassi (35%).

L’indagine chiede anche quali priorità sociali siano più importanti per gli intervistati. A livello europeo gli intervistati ritengono che il tenore di vita (45%), condizioni di lavoro giuste (44%) e l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità (44%) siano elementi chiave per lo sviluppo sociale ed economico dell’UE.

Alla domanda su quali ambiti l’UE dovrebbe intervenire con misure concrete per preparare il futuro dell’Europa, gli intervistati si sono espressi a favore di iniziative volte a migliorare l’assistenza sanitaria (38%), i salari (34%) e reddito e pensioni di vecchiaia (30%). Il 74% ritiene inoltre che l’UE dovrebbe promuovere condizioni di lavoro migliori e norme sociali nei paesi terzi con cui ha in atto scambi, anche se ciò comportasse un leggero aumento dei prezzi per i cittadini europei.

I risultati dell’indagine sono presentati in vista della conferenza ad alto livello sul pilastro europeo dei diritti sociali del 15 e 16 aprile, organizzata dalla presidenza belga del Consiglio dell’Unione europea, con la partecipazione della Commissione, allo scopo di discutere delle priorità sociali future.

La Commisione europea mette a disposizione un’infografica con i risultati principali dell’indagine e a breve verrà pubblicata una relazione completa contenente i risultati dettagliati e una ripartizione dei risultati per paese.

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La Commissione europea ha assegnato nei giorni scorsi il marchio del patrimonio europeo 2023 a sette siti in tutto il continente, riconoscendone il ruolo chiave nella storia e nella cultura dell’Europa. Per quanto concerne l’Italia, il marchio pè stato assegnato a Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca.

Il marchio del patrimonio europeo è assegnato a monumenti, siti naturali o urbani, ma anche a oggetti e beni culturali e al patrimonio immateriale, di cui riconosce il ruolo chiave nella storia e nella cultura europee, oltre che nella formazione di quella che è oggi l’Unione europea. Incoraggia inoltre i siti del patrimonio a utilizzare le tecnologie digitali per offrire una prospettiva più ampia e moderna di identità, dialogo, coesione e creatività.

Un comitato di esperti indipendenti, operante sotto la responsabilità della Commissione, ha scelto i siti da una rosa di 16 candidati precedentemente selezionati dagli Stati membri dell’UE che quest’anno hanno partecipato alla procedura di selezione. I vincitori saranno invitati alla cerimonia di assegnazione del marchio del patrimonio europeo che si terrà ad Anversa (Belgio) il 17 aprile 2024.

Maggiori informazioni sui sette nuovi siti e sugli altri 60 .
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Sono iniziate le registrazioni alla conferenza della Settimana verde dell’UE “Verso un’Europa resiliente all’acqua” che si terrà dal 29 al 30 maggio a Bruxelles.

Lo comunica la DG Ambiente dell’UE.

L’acqua non è solo una risorsa, è un’ancora di salvezza per le persone, l’ambiente e un’economia sostenibile, scrive la Dg Ambiente. “I recenti disastri naturali hanno evidenziato l’importanza di garantire la resilienza idrica in tutta Europa. Gli impatti dei cambiamenti climatici, decenni di cattiva gestione e l’inquinamento hanno aumentato le sfide, richiedendo un’azione collettiva”.

La conferenza, che potrà essere seguita anche online, approfondirà gli impatti di questi fattori e discuterà le modalità per ripristinare e salvaguardare il ciclo dell’acqua interrotto, affronterà l’importanza della cooperazione internazionale nelle sfide legate all’acqua, dibatterà sull’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari per tutti e altro ancora.

La Settimana verde dell’UE 2024, parte di una più ampia campagna dedicata alla resilienza idrica, cerca di stimolare le discussioni sul presente e sul futuro dell’acqua in Europa. Politici, organizzazioni non governative, imprese, mondo accademico e cittadini si riuniranno per esplorare soluzioni e strategie per un futuro resiliente all’acqua.

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Oggi 16 aprile prende il via a Bruxelles la nona edizione della conferenza sulla piattaforma per una transizione giusta. Organizzato dalla Commissione europes, l’evento di due giorni riunirà più di 1.000 partecipanti provenienti dalle regioni dell’UE che beneficiano del Fondo per una transizione giusta (JTF), per discutere i progressi sul campo e condividere le migliori pratiche che hanno dimostrato il loro valore aggiunto nel 96esimo secolo. regioni in transizione individuate in tutta l’UE.

Le discussioni esamineranno i progressi compiuti con esempi concreti di progetti finanziati dal JTF e guarderanno al futuro della transizione giusta e al modo in cui le regioni possono massimizzare i finanziamenti disponibili dell’UE . Sessioni specifiche si concentreranno sull’impegno dei giovani nella transizione giusta, sulla creazione di comunità energetiche e sui modi per migliorare le competenze dei lavoratori per un futuro verde.

Domani 17 aprile, il commissario per il Lavoro e i diritti sociali Nicolas Schmit chiuderà la conferenza e sottolineerà l’importanza di sviluppare le competenze dei lavoratori per raccogliere i frutti della transizione verde.

La Commissione ha istituito la piattaforma per una transizione giustaù nel 2020 per accelerare la condivisione di informazioni e fornire supporto tecnico alle parti interessate e aiutarle a comprendere il sostegno disponibile nell’ambito del meccanismo per una transizione giusta (JTM), compreso il Fondo per una transizione giusta (JTF).

Per le regioni più colpite dalla transizione verso la neutralità climatica, il JTF e il JTM sono strumenti chiave per ridurre le disuguaglianze regionali sul terreno, in linea con l’ obiettivo generale della politica di coesione dell’UE di affrontare i cambiamenti strutturali in tutta l’UE. Il JTF fornisce 19,2 miliardi di euro a queste regioni mentre attraversano la transizione verde. Insieme alle altre componenti disponibili nell’ambito del JTM, l’obiettivo è mobilitare fino a 55 miliardi di euro per sostenere le regioni in transizione giusta.

Tutte le sessioni saranno trasmesse in live streaming e potranno essere seguite qui .
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In occasione delle prossime elezioni dei membri del Parlamento europeo dell’8 e 9 giugno 2024, gli studenti che per motivi di studio si trovano in un comune di una regione diversa da quella del comune di iscrizione elettorale sono ammessi a votare fuori sede.

Lo rende noto il Dipartimento per gli Affari Europei.

Lo stabilisce la Circolare n. 27/2024 del Ministero dell’Interno che definisce disciplina e indicazioni operative per l’esercizio del diritto di voto da parte degli studenti fuori sede.

Sono previste due modalità di esercizio del voto fuori sede:

se il comune di temporaneo domicilio appartiene alla medesima circoscrizione elettorale del comune di residenza, gli studenti fuori sede potranno votare direttamente nelle sezioni ordinarie del comune di temporaneo domicilio;

se il comune di temporaneo domicilio appartiene a una circoscrizione elettorale diversa da quella a cui appartiene il comune di residenza, gli studenti fuori sede potranno votare presso sezioni speciali istituite presso il comune capoluogo della regione alla quale appartiene il comune di temporaneo domicilio.

Per poter esercitare il voto “fuori sede”, gli studenti devono presentare al comune nelle cui liste elettorali sono iscritti apposita domanda secondo il modello predisposto dal Ministero dell’Interno, con l’indicazione dell’indirizzo completo del temporaneo domicilio e di un indirizzo di posta elettronica.

Insieme alla domanda deve essere presentata:

copia di un documento di riconoscimento in corso di validità

copia della tessera elettorale

copia della certificazione o di altra documentazione attestante l’iscrizione presso un’istituzione scolastica universitaria o formativa.

La domanda deve essere inoltrata al Comune d’iscrizione elettorale entro domenica 5 maggio, personalmente, tramite persona delegata, via email o PEC agli indirizzi di posta elettronica indicati dal Comune.

Il Comune di domicilio o il Comune capoluogo di regione rilascia all’elettore fuori sede, entro il 4 giugno 2024, un’attestazione di ammissione al voto con l’indicazione del numero e dell’indirizzo della sezione presso cui votare.

L’esercizio del voto fuori sede è previsto esclusivamente per le elezioni europee e non preclude all’elettore la possibilità di esercitare il voto presso il proprio comune di iscrizione elettorale per eventuali, ulteriori consultazioni abbinate.

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