La rete Eurydice della Commissione europea ha presentato il 30 marzo il nuovo rapporto “Cifre chiave dell’insegnamento delle lingue a scuola in Europa”. Lo rende noto il sito della Rappresentanza italiana della Commissione europea<. Alcuni dati: rispetto a vent'anni fa, nella maggior parte dei sistemi di istruzione dell'UE, sono aumentati gli alunni che studiano una lingua straniera già durante il ciclo di istruzione primaria. L’inglese è la lingua più studiata, ma molte scuole hanno inserito nei programmi di studio anche altre lingue straniere.
Per quanto riguarda la seconda lingua straniera non si registrano invece miglioramenti significativi dalla precedente edizione del rapporto, risalente al 2017. Servono dunque più sforzi per raggiungere l’obiettivo dell’UE di insegnare almeno due lingue oltre alla lingua della scolarizzazione. Ad esempio, gli studenti dell’istruzione e della formazione professionale (IFP) dovrebbero avere identiche opportunità di apprendere le lingue straniere rispetto ai loro omologhi nell’istruzione generale, ma il rapporto dimostra che attualmente non è così. Sono inoltre necessari maggiori sforzi per migliorare la consapevolezza linguistica nelle scuole.
l rapporto contribuisce al monitoraggio degli sviluppi politici nel settore dell’insegnamento delle lingue nelle scuole europee. Le cifre fornite dalla rete Eurydice sono state integrate da dati di Eurostat e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), del programma per la valutazione internazionale degli studenti (PISA) del 2018 e dell’indagine internazionale sull’insegnamento e l’apprendimento del 2018 (TALIS).
Il multilinguismo è stato individuato come una delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente, essendo fondamentale per la realizzazione personale, l’occupabilità, la mobilità e l’inclusione sociale. Il multilinguismo è anche un elemento centrale nello sviluppo dello spazio europeo dell’istruzione.