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Marija Pejčinović Burić, Segretaria generale del Consiglio d’Europa, ha recentemente incontrato Kairat Abdrakhmanov, Alto Commissario dell’OSCE per le minoranze nazionali, per lanciare ufficialmente la risorsa web congiunta “Raccolta delle norme del Consiglio d’Europa e dell’OSCE sulle minoranze nazionali”.

La pagina web, esempio di cooperazione tra le due organizzazioni per la promozione dei diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali in Europa, è stata lanciata in occasione del 25° anniversario dell’entrata in vigore della Convenzione-quadro del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali e della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, nonché del 30° anniversario dell’apertura dell’ufficio dell’Alto Commissario dell’OSCE per le minoranze nazionali all’Aia.

“La pagina web congiunta illustra la lunga e solida cooperazione tra le nostre due istituzioni, nonché la loro complementarietà”, hanno scritto la Segretaria generale del Consiglio d’Europa e l’Alto Commissario dell’OSCE per le minoranze nazionali nella premessa congiunta della pagina web dedicata.

“Il Consiglio d’Europa e l’Alto Commissario dell’OSCE assolvono le loro responsabilità nei confronti delle minoranze nazionali avvalendosi di diversi strumenti che servono al conseguimento dello stesso obiettivo. Nel difficile contesto geopolitico attuale, creare stretti legami tra le nostre due istituzioni è più importante che mai.”

“La definizione di norme e linee guida è solo uno degli aspetti importanti nella protezione dei diritti umani; l’effettiva attuazione di tali norme e il monitoraggio del loro rispetto sono essenziali per garantire che servano allo scopo per cui sono state istituite e contribuiscano così alla coesione sociale, alla creazione di società resilienti e al mantenimento della pace.”

La “Raccolta delle norme del Consiglio d’Europa e dell’OSCE sulle minoranze nazionali” è contenuta in una sezione dedicata del sito web del Consiglio d’Europa ed è concepita come risorsa di riferimento per gli attori della società civile, i rappresentanti di governo, i media e il pubblico generale.
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Dopo il Consiglio d’Europa, anche il Congresso dei Poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa ha condannato la distruzione della diga Nova Kakhovka. Il Presidente del Congresso, Leendert Verbeek, ha infatti rilasciato la seguente dichiarazione:

“ Deploro e condanno la distruzione della diga Nova Kakhovka nella regione di Kherson in Ucraina. Questo atto brutale è un’altra conseguenza dell’aggressione ingiustificata e non provocata della Russia contro l’Ucraina, con conseguenze umanitarie e ambientali disastrose.

A nome del Congresso, esprimo la nostra solidarietà alle autorità nazionali, regionali e locali ucraine mentre si adoperano per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini e di altre infrastrutture critiche nella regione.

Ricordo a questo proposito la dichiarazione adottata dal Congresso nella sessione del marzo di quest’anno, in cui i membri del Congresso hanno sottolineato l’importanza fondamentale di ritenere la Russia responsabile della sua brutale guerra di aggressione contro l’Ucraina. Il Congresso è pronto a contribuire agli sforzi nazionali e internazionali per garantire questa responsabilità.

Riaffermo la nostra incrollabile solidarietà con l’Ucraina e ribadisco il nostro appello alle città e alle regioni europee affinché continuino a mobilitarsi e fornire assistenza finanziaria, di sicurezza e umanitaria su larga scala alle loro controparti ucraine”.

Fascicolo del Congresso sulla guerra della Federazione Russa contro l’Ucraina
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Sono entrate in vigore il 7 giugno le nuove norme europee sulla protezione dei passeggeri del trasporto ferroviario, che ora godono di una migliore protezione in caso di interruzione del viaggio. Le imprese ferroviarie devono garantire un’esperienza di viaggio agevole per i passeggeri a mobilità ridotta, nonché condividere i dati relativi al traffico e alla mobilità in tempo reale, al fine di proporre un’offerta più competitiva.<

Lo rende noto un comunicato stampa apparso sul sito della Rappresentanza italiana della Commissione europea.
Se i passeggeri perdono una coincidenza a causa di una perturbazione del viaggio e non ricevono una soluzione alternativa entro 100 minuti, ora godranno di un nuovo diritto a organizzare autonomamente itinerari alternativi. Ciò significa che possono riorganizzare da sé il proseguimento del viaggio in treno o in autobus e ottenere dal vettore il rimborso del costo “necessario, adeguato e ragionevole” del biglietto aggiuntivo.

Alcune imprese ferroviarie dovranno fornire biglietti cumulativi, che conferiscono ai passeggeri maggiori diritti in caso di perdita di coincidenza, quali il rimborso del biglietto o il risarcimento, l’accesso all’alloggio se non è possibile proseguire il viaggio il giorno stesso ecc.

Le nuove norme migliorano inoltre la disponibilità di informazioni di viaggio in tempo reale per i venditori di biglietti e gli operatori turistici. Agevolando l’accesso ai sistemi di prenotazione delle imprese ferroviarie, consentiranno altresì ai venditori e agli operatori di proporre offerte più innovative, come pacchetti di biglietti di diversi vettori o la possibilità di combinare collegamenti finora non proposti.

Maggiori informazioni
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Nel 2021, nell’UE, la percentuale di giovani di età compresa tra 15 e 29 anni che vivevano in famiglie sovraffollate è stata stimata in oltre un quarto al 26%. Il tasso di sovraffollamento dei giovani è stato di 9 punti percentuali superiore al tasso di sovraffollamento della popolazione totale (17%). Lo rende noto il sito di Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea.

Tra i membri dell’UE si registrano notevoli differenze nei tassi di sovraffollamento per i giovani di età compresa tra 15 e 29 anni. Romania (60%), Bulgaria (57%), Lettonia (54%), Grecia (48%) e Polonia (47%) hanno registrato i più alti tassi di sovraffollamento per le persone di età compresa tra 15 e 29 anni, mentre i tassi più bassi registrati sono stati segnalati da Cipro e Malta (entrambi vicini al 4%), Irlanda (5%), Paesi Bassi e Belgio (entrambi vicini all’8%).

Il tasso di sovraffollamento per i giovani era più del doppio della percentuale della popolazione in Danimarca (21,6% per i giovani contro il 9,2% della popolazione di tutte le età), Paesi Bassi (7,5% contro 3,4%) e Finlandia (15,6% contro 7,4%).

Le differenze più basse tra i giovani e la popolazione in generale sono state registrate in Irlanda (1,1 punti percentuali – pp), Cipro e Malta (entrambi 1,3 pp), Belgio (2,3 pp) e Lussemburgo (2,6 pp).

Per maggiori informazioni

Articolo Eurostat sui giovani – condizioni abitative

Sezione tematica Eurostat sui giovani

Banca dati Eurostat sui giovani

Sezione tematica Eurostat su reddito, inclusione sociale e condizioni di vita

Banca dati Eurostatsu reddito, inclusione sociale e condizioni di vita
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La Gazzetta ufficiale C200 di oggi, 8 giugno, pubblica l’avviso della pubblicazione da parte della Corte dei Conti europea della Relazione speciale su «Programmazione dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale — Europa globale — Programmi esaustivi ma carenti nei metodi di assegnazione dei fondi e di monitoraggio dell’impatto»

Il nuovo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale (Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument – Global Europe, NDICI-Europa globale) è il principale strumento di finanziamento per dare esecuzione alla cooperazione dell’UE con i paesi partner. Con una dotazione complessiva di 79,5 miliardi di euro, copre oltre il 70 % degli stanziamenti dell’UE in materia di azione esterna per il periodo di finanziamento 2021-2027. Il regolamento NDICI-Europa Globale definisce le dotazioni finanziarie a favore dei programmi geografici e tematici, nonché della riserva per le sfide e le priorità emergenti.

La programmazione è il processo attraverso cui l’UE definisce le proprie priorità nell’ambito della cooperazione internazionale. Il processo di programmazione NDICI-Europa Globale consiste nella stesura e nell’adozione di programmi indicativi pluriennali nazionali, regionali e tematici per i paesi del vicinato e per quelli che non ne fanno parte. La Corte ha sottoposto ad audit i programmi geografici, che hanno definito gli ambiti prioritari e i settori in ogni paese partner per sette anni (2021-2027) e stabilito la dotazione finanziaria per i primi quattro anni (2021-2024). Con questo lavoro la Corte intende contribuire a migliorare l’assegnazione delle dotazioni finanziarie per i tre anni rimasti (2025-2027) e fornire elementi utili per l’impostazione del prossimo periodo di programmazione.

Obiettivo dell’audit era valutare se la Commissione e il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) avessero programmato lo strumento NDICI-Europa globale in maniera adeguata.

La Corte è giunta alla conclusione che, nel complesso, la Commissione e il SEAE avevano concepito programmi geografici completi che rispondevano a una vasta gamma di esigenze dei paesi partner e di priorità dell’UE, ma che vi erano carenze nelle metodologie utilizzate per assegnare i finanziamenti ai paesi partner e nell’impostazione del quadro di monitoraggio.

Sebbene il SEAE e la Commissione avessero accorpato tutti i finanziamenti in unico strumento, hanno usato due metodologie di assegnazione distinte per i paesi del vicinato e per quelli che non ne fanno parte.

La Corte ha rilevato che la Commissione e il SEAE non avevano usato una metodologia di assegnazione standardizzata e trasparente per i paesi del vicinato. Hanno eseguito brevi valutazioni descrittive per ciascun paese, non comparabili l’una con l’altra. La Corte non è stata in grado di ricondurre i criteri di assegnazione previsti dal regolamento NDICI-Europa globale alle dotazioni finanziarie.

Le assegnazioni per i paesi al di fuori del vicinato sono state calcolate invece in maniera più trasparente e comparabile, usando una formula che rifletteva i princìpi della programmazione. In generale, è stato possibile far coincidere i calcoli degli auditor della Corte con le cifre della Commissione e del SEAE. Ciononostante, sono state rilevate alcune carenze nell’applicazione della formula che riguarda, tra gli altri aspetti, la raccolta e il trattamento dei dati grezzi e la relativa documentazione di processo.

La Commissione e il SEAE hanno analizzato le situazioni e le esigenze dei paesi partner. Gli ambiti prioritari selezionati per ciascun programma erano ampi, il che offre la flessibilità di adattarsi a eventi imprevisti, ma può limitare la focalizzazione dei finanziamenti dell’UE, con il rischio che questi ultimi non abbiano un impatto significativo. L’adozione tardiva del regolamento NDICI-Europa Globale ha ritardato l’adozione dei programmi indicativi pluriennnali.

I programmi indicativi pluriennali includevano indicatori di performance pertinenti, ma numerosi e il cui utilizzo non era obbligatorio. Gli indicatori erano nella maggior parte dei casi specifici, ma più del 20 % presentava valori di partenza e valori-obiettivo poco chiari o assenti. Inoltre, l’uso diversificato e incoerente di indicatori comuni dell’UE porrà un limite alla possibilità di aggregazione dei risultati.

Sulla base di tali conclusioni, la Corte raccomanda alla Commissione e al SEAE di:

migliorare la metodologia di assegnazione dei finanziamenti ai paesi del vicinato, rendendola standardizzata, comparabile e trasparente;

documentare ulteriormente e applicare rigorosamente la metodologia di definizione delle assegnazioni per i paesi al di fuori del vicinato;

chiarire la metodologia di valutazione dell’impatto del sostegno dell’UE;

focalizzare la portata dell’esercizio di programmazione;

semplificare e rendere possibile l’uso uniforme degli indicatori dei programmi indicativi pluriennali.
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Come potenziare le strutture di leadership nazionali anti-tratta è al centro del più grande incontro annuale dei coordinatori e relatori nazionali anti-tratta, che si è svolto il 6 e 7 giugno presso la sede del Consiglio d’Europa a Strasburgo.

L’Ufficio del Rappresentante speciale e coordinatore OSCE per la lotta alla tratta di esseri umani (OSR/CTHB) e il Consiglio d’Europa (CoE) hanno organizzato congiuntamente l’incontro. Più di 130 partecipanti, in rappresentanza di quasi 60 paesi delle regioni del Consiglio d’Europa e dell’OSCE, e oltre, si sono riuniti per discutere i modi per rafforzare i mandati e i ruoli dei coordinatori e relatori nazionali antitratta (NAC e NAR) o meccanismi equivalenti. I NAC e i NAR sono parti fondamentali di un’efficace strategia nazionale anti-tratta, preferibilmente collocati in una posizione di alto livello nel governo e negli organismi indipendenti per i diritti umani, per sfruttare meglio, dirigere e armonizzare i diversi strumenti degli sforzi anti-tratta e massimizzare il loro impatto.

“L’elevato rischio di sfruttamento oggi significa che c’è un urgente bisogno e obbligo di agire. il successo nel superare le sfide che dobbiamo affrontare richiede una leadership nazionale”, ha sottolineato il Segretario Generale dell’OSCE Helga Maria Schmid nel suo discorso di benvenuto. Andrea Salvoni, Acting Coordinator dell’OSCE OSR/CTHB, ha aggiunto, nel suo discorso di apertura, che “Purtroppo, gli Stati non stanno ancora facendo un lavoro abbastanza buono nell’identificare e proteggere le vittime della tratta quando i dati ci dicono che meno di 1 % di tutte le vittime della tratta viene mai identificata e troppo poche di coloro che vengono identificate ricevono i servizi e il sostegno di cui hanno bisogno, adattati alle loro specifiche vulnerabilità e circostanze”.

“Il nostro dovere collettivo è garantire che la lotta contro la tratta di esseri umani rimanga in cima all’agenda politica a livello nazionale, regionale e internazionale”, ha affermato Maria Spassova, Vicepresidente del Comitato delle Parti della Convenzione del Consiglio d’Europa sull’azione contro la tratta di esseri umani. “La Dichiarazione di Reykiavik recentemente adottata dai Capi di Stato e di Governo del Consiglio d’Europa ha sottolineato la necessità di combattere il traffico di esseri umani e promuovere la cooperazione internazionale”, ha aggiunto.

“Gli incontri annuali dei coordinatori e dei relatori nazionali anti-tratta forniscono una piattaforma per lo scambio di informazioni e idee e rafforzano la loro determinazione a guidare l’azione contro la tratta di esseri umani di fronte a nuove sfide e priorità concorrenti”, ha concluso Petya Nestorova, segretaria esecutiva di la Convenzione contro la tratta del Consiglio d’Europa.

Identificare e assistere meglio le vittime della tratta transnazionale, migliorare l’uso proattivo delle indagini finanziarie, comprendere e affrontare la tratta di esseri umani a fini di criminalità forzata e modi per rafforzare i mandati e i ruoli dei NAC e dei NAR sono tra gli argomenti da trattare durante le sessioni di lavoro della due giorni di riunione.
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