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Il sito della Rappresentanza italiana della Commissione europea informa che il 27 marzo è stato pubblicato il Rapporto Italia dell’Eurobarometro per il 2023.

I dati contenuti nel rapporto si riferisco ai risultati registrati dall’Eurobarometro standard 98. Le interviste hanno avuto luogo tra il 12 e il 26 gennaio 2023 su un campione di 1.026 cittadini italiani. L’Eurobarometro, di cui presentiamo il rapporto nazionale, è un sondaggio sulle opinioni dei cittadini dell’Unione europea. Per l’Eurobarometro 98 i sondaggi sono stati condotti su scala europea tra il 12 gennaio e il 6 febbraio 2023 da Kantar su richiesta della Commissione europea.

In totale sono state effettuate 37.803 interviste con cittadini di tutti i 27 Stati membri, e di altri dodici paesi e territori europei, tra cui Gran Bretagna, Svizzera, Norvegia, Serbia e Turchia.

Il campione è costituito da cittadini residenti in ciascun paese e di età superiore ai 15 anni. Il campione Ue comprende 26.468 intervistati. I dati concernenti il campione italiano sono stati raccolti da Testpoint Italia nel periodo tra il 12 e il 26 gennaio 2023 su un campione di 1.026 cittadini italiani e Ue. I risultati del sondaggio sono in alcuni casi confrontati con la rilevazione immediatamente precedente, condotta nell’estate del 2022.

Le sezioni riguardano: la guerra in Ucraina, Economia, italiani ed unione europea. SCARICA IL RAPPORTO COMPLETO IN ITALIANO (PDF)
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I dati dell’ultima indagine sul bilancio delle famiglie (HBS) mostrano che nel 2020 il 60,6% della spesa per i consumi delle famiglie nei 23 paesi dell’UE, per i quali sono attualmente disponibili i dati, è stata spesa per abitazioni, acqua, elettricità, gas e altri combustibili (32,7 %), alimentari e bevande analcoliche (17,1%) e trasporti (10,8%).

Un ulteriore quinto (20,4%) dei bilanci delle famiglie dei membri dell’UE nel 2020 è stato speso in attività ricreative e culturali (6,7%), arredamento e elettrodomestici (4,9%), ristoranti e alberghi (4,8%) e abbigliamento e calzature (4,0% ).

La spesa per l’alloggio, l’acqua, l’elettricità, il gas e altri combustibili rappresentava la quota più elevata dei bilanci delle famiglie nella stragrande maggioranza dei paesi dell’UE, dall’8,4% di Malta al 49,2% dell’Ungheria.

La seconda voce più importante è stata la spesa per alimenti e bevande analcoliche per la maggior parte degli Stati membri. In Danimarca, Germania, Lussemburgo, Austria e Slovenia, la seconda posizione era per i trasporti.

L’Estonia e Malta hanno avuto modelli diversi in cui il cibo e le bevande analcoliche hanno rappresentato la voce di spesa più importante, rispettivamente con il 22,3% e il 19,8% dei bilanci familiari.

Maggiori informazioni

Statistiche Eurostat sul bilancio delle famiglie – statistiche sulla spesa per consumi

Sezione tematica Eurostat sulle Indagini sui bilanci delle famiglie (HBS)

Banca dati Eurostat sulla spesa per consumi delle famiglie
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A seguito del successo della prima edizione dei premi dell’UE per la produzione biologica, a partire dal 27 marzo e fino al 14 maggio 2023 saranno aperte le candidature per la seconda edizione. I premi sono rivolti ai diversi attori della catena del valore dell’agricoltura biologica che abbiano sviluppato progetti innovativi, sostenibili e stimolanti che conferiscano un reale valore aggiunto alla produzione e al consumo di alimenti biologici. La cerimonia di premiazione si terrà il 25 settembre a Bruxelles.

Saranno conferiti otto premi in sette categorie: Miglior agricoltore e migliore agricoltrice biologici, Migliore regione biologica, Migliore città biologica, Migliore biodistretto biologico, Migliore PMI di trasformazione alimentare biologica, Miglior dettagliante di alimenti biologici, Miglior ristorante/servizio di ristorazione biologico. I premi dell’UE per la produzione biologica sono organizzati congiuntamente, tra gli altri, dalla Commissione europea, dal Comitato economico e sociale europeo, dal Comitato europeo delle regioni, con la partecipazione del Parlamento europeo e del Consiglio alla giuria di premiazione.

Ulteriori informazioni sono disponibili online.
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La Commissione europea ha pubblicato il 27 marzo l’indice di competitività regionale (RCI), una versione completamente rivista di uno strumento ormai consolidato che misura le diverse dimensioni della competitività per tutte le regioni dell’UE.

Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione europea.

L’RCI 2.0 completamente rivisto mostra che esistono ancora grandi differenze tra le regioni dell’UE, ma anche che le regioni meno sviluppate hanno migliorato la loro competitività . L’indice mostra anche che le regioni di Utrecht, Zuid-Holland e la regione della capitale francese dell’Île-de-France sono le regioni più competitive dell’UE.

Tra le edizioni 2016 e 2022 dell’indice, la competitività regionale è migliorata nelle regioni meno sviluppate, mentre la performance delle regioni in transizione è stata più eterogenea. Le regioni più sviluppate continuano ad essere le migliori.

I valori più bassi sono tuttavia ancora concentrati nelle regioni meno sviluppate degli Stati membri orientali dell’UE.

Tra le edizioni 2016 e 2019, tutte le regioni degli Stati membri orientali dell’UE hanno migliorato le loro prestazioni, mentre le prestazioni delle regioni meridionali dell’UE, che presentano anch’esse livelli di competitività relativamente bassi, sono state contrastanti. Tra le edizioni 2019 e 2022, la maggior parte delle regioni orientali dell’UE ha continuato a recuperare terreno , compresi gli Stati baltici, la Croazia, l’Ungheria, la Polonia e la Slovenia. Tuttavia, parti di Cechia, Romania, Slovacchia e Bulgaria si sono allontanate ulteriormente dalla media dell’UE.

Nell’UE meridionale, le regioni del Portogallo, della Spagna e della maggior parte della Grecia hanno migliorato i propri risultati (sebbene quest’ultima partendo da livelli molto bassi), ma la maggior parte delle regioni dell’Italia e di Cipro si è discostata dalla media dell’UE.

Le regioni delle capitali sono le più competitive in tutti gli Stati membri tranne Germania, Italia e Paesi Bassi. Il divario con le altre regioni può essere ampio ed è particolarmente elevato in Francia, Romania e Slovacchia.

I paesi più competitivi tendono ad avere un divario minore tra la loro regione della capitale e le altre regioni.

Nelle regioni più competitive, il PIL pro capite è più alto. In queste regioni, le donne hanno migliori condizioni quadro, quindi possono ottenere risultati migliori e meno giovani donne non sono né occupate, né istruite o formate (tassi di NEET). Infine, le regioni più competitive sono particolarmente attraenti per i neolaureati, in quanto è più facile trovarvi un lavoro.

I risultati dell’RCI 2.0 mostrano come le regioni dell’UE abbiano ancora bisogno del sostegno dell’UE per migliorare la loro competitività e ridurre i divari tra loro. La politica di coesione è la principale politica di investimento dell’UE per sostenere le regioni in termini di creazione di posti di lavoro, competitività delle imprese, crescita economica, sviluppo sostenibile e per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

L’RCI 2.0 si basa sulle regioni statistiche NUTS 2 (Nomenclatura delle unità per le statistiche territoriali). Tutti gli indicatori sono antecedenti alla guerra in Ucraina. Questa è la prima edizione del RCI senza il Regno Unito.

Indice di competitività regionale

Politica di coesione 2021-2027

Piattaforma di dati aperti sulla coesione
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La Commissione europea ha pubblicato il 27 marzo i risultati del quadro di valutazione delle condizioni dei consumatori 2023, un’indagine sulle abitudini di consumo negli Stati membri dell’UE, oltre che in Islanda e Norvegia.

I dati mostrano che quasi la metà dei consumatori (48%) era preoccupata di non riuscire a pagare le bollette e un’ampia maggioranza (71%) ha adottato misure per ridurre il consumo energetico domestico. Inoltre, la stragrande maggioranza dei consumatori ha anche espresso preoccupazione per la propria sicurezza online, in particolare il 94% ha affermato di essere preoccupato per la pubblicità mirata online.

Dati chiave dei consumatori
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