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La Gazzetta ufficiale C107 del 23 marzo pubblica la Comunicazione della Commissione euroea sugli Orientamenti per gli aiuti di Stato nel settore della pesca e dell’acquacoltura.

Gli operatori di tutti gli Stati membri, scrive il documento, hanno accesso a risorse biologiche marine condivise e limitate. La politica comune della pesca («PCP») fa sì che tali risorse e le attività di pesca e le flotte che le sfruttano siano gestite in modo tale da preservare le risorse a livelli sostenibili. Gli aiuti di Stato destinati ad agevolare lo sviluppo economico del settore della pesca e dell’acquacoltura si inseriscono nella più ampia PCP . Nell’ambito di tale politica, l’Unione fornisce sostegno finanziario al settore della pesca e dell’acquacoltura in virtù del regolamento che istituisce il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura («FEAMPA»).

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La Commissione europea ha adottato il 22 marzo una nuova proposta sulle norme comuni che promuovono la riparazione dei beni, che comporterà risparmi per i consumatori e sosterrà gli obiettivi del Green Deal europeo riducendo, tra gli altri, i rifiuti. Lo rende noto un comunicato della Commissione.

Negli ultimi decenni, la sostituzione è stata spesso privilegiata rispetto alla riparazione ogni volta che i prodotti diventano difettosi e sono stati dati incentivi insufficienti ai consumatori per riparare i propri beni alla scadenza della garanzia legale.

La proposta renderà più semplice ed economicamente vantaggioso per i consumatori riparare anziché sostituire i beni. Inoltre, una maggiore domanda si tradurrà in una spinta al settore delle riparazioni, incentivando nel contempo produttori e venditori a sviluppare modelli di business più sostenibili.

La proposta odierna garantirà che un maggior numero di prodotti venga riparato nell’ambito della garanzia legale e che i consumatori dispongano di opzioni più semplici ed economiche per riparare prodotti tecnicamente riparabili (come aspirapolvere o, presto, tablet e smartphone) quando la garanzia legale è scaduta o quando il bene non è più funzionante a causa dell’usura.

Proposta di direttiva relativa a norme comuni che promuovono la riparazione dei beni
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La Commissione europea in una nota stampa fa sapere di aver accolto con favore l’accordo politico raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione che aumenta il contributo del settore dei trasporti marittimi al raggiungimento dell’obiettivo a livello dell’UE di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e al conseguimento della neutralità climatica nel 2050.

Il 23 marzo i colegislatori hanno approvato FuelEU Maritime, un nuovo regolamento dell’UE che garantisce che l’intensità di gas a effetto serra dei carburanti utilizzati dal settore marittimo diminuirà gradualmente nel tempo, dal 2% nel 2025 fino all’80% entro il 2050. Questa misura contribuirà a ridurre le emissioni di gas a effetto serra del settore marittimo promuovendo l’uso di combustibili ed energia più puliti.

L’accordo integra l’accordo provvisorio raggiunto il 18 dicembre 2022 per includere le emissioni del trasporto marittimo nel sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS), entrambe iniziative chiave negli sforzi dell’UE per ridurre le emissioni marittime.

L’accordo politico raggiunto il 23 marzo deve ora essere adottato formalmente. Una volta completato questo processo da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, le nuove norme saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione.
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