E-News, CEMR NEWS, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
A Schaerbeek, un comune della città di Bruxelles, i migranti nuovi arrivati ​​hanno trovato VIA, percorso di accoglienza che li accoglie e li sostiene. Questo programma li aiuta a capire come funziona la società belga in modo che possano vivere in modo indipendente e partecipare meglio alla vita sociale, economica e culturale della loro nuova casa.

Lo rende noto il sito del CEMR.
VIA dispone di una piattaforma online che offre tutte le informazioni sul programma di accoglienza. In collaborazione con BRULOCALIS e con il supporto del progetto IncluCities, hanno aggiornato alcune funzionalità e apportato miglioramenti per renderlo più inclusivo.

Innanzitutto, hanno tradotto il sito web in altre undici lingue: farsi, dari, pashtu, inglese, arabo, turco, spagnolo, russo, rumeno, portoghese e olandese. In secondo luogo, lo hanno anche reso più facilmente leggibile e didattico. Ad esempio, poiché i dati mostrano che molti migranti che arrivano in città non sanno leggere, hanno aggiunto un’opzione audio.

Hanno anche usato pittogrammi per illustrare il contenuto.

Infine, hanno creato una nuova pagina con informazioni e indirizzi concreti e utili. Con questa pagina aggiuntiva ogni nuovo arrivato ha accesso a informazioni utili, indipendentemente dal fatto che decida o meno di partecipare al percorso di accoglienza. Grazie al sito Web VIA recentemente migliorato – lo sportello unico di IncluCities – il comune di Schaerbeek sta diventando ancora più inclusivo e accogliente per ogni nuovo arrivato.

Se vuoi saperne di più su questo progetto vai alla nuova piattaforma online (in francese).
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C39 del 1 febbraio pubblica l’avviso della pubblicazione della relazione speciale della Corte dei conti europea intitolata: «Integrazione del mercato interno dell’energia elettrica – Assetto giuridico complesso, ritardi, debolezze nella governance e vigilanza del mercato incompleta mettono a rischio il pieno conseguimento dell’ambizioso obiettivo».

​​La creazione di un mercato interno dell’energia elettrica pienamente integrato ha avuto inizio nel 1996 e la sua realizzazione diventa sempre più urgente a causa delle crisi dell’energia e dell’aumento del costo della vita a cui i cittadini dell’UE devono attualmente far fronte.

La Corte ha valutato se l’approccio di regolamentazione della Commissione europea e la vigilanza dell’Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Agency for the Co-operation of Energy ​Regulators, ACER) abbiano contribuito a completare l’integrazione e ad agevolare il buon funzionamento del mercato interno dell’elettricità dell’UE.

Benché alcuni risultati significativi siano stati ottenuti negli ultimi dieci anni, i progressi dell’integrazione del mercato dell’energia elettrica sono stati lenti e disomogenei in tutti i segmenti di mercato e nelle diverse regioni dell’UE. A sette anni dalla scadenza iniziale fissata dal Consiglio per il 2014, nessuno degli orientamenti vincolanti di regolamentazione era stato pienamente attuato e diversi ritardi si erano accumulati, principalmente a causa della complessità dell’assetto giuridico e delle debolezze nel quadro di governance dell’UE.

L’ACER non ha l’autorità per imporre un’applicazione uniforme delle norme a livello nazionale e la vigilanza del mercato è ancora incompleta, due fattori che hanno portato a un numero limitato di sanzioni comminate.

La Corte raccomanda alla Commissione europea di semplificare il quadro di regolamentazione e di attuazione, nonché di rafforzare la governance dell’ACER. L’ACER dovrebbe potenziare le attività di vigilanza, migliorare la trasparenza e rendere meglio conto del proprio operato.

LA RELAZIONE SPECIALE INTEGRALE IN ITALIANO (PDF)
0

E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha adottato il 1 febbraio una Raccomandazione per promuovere, nei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa, un accesso equo ai medicinali e alle attrezzature mediche in una situazione di carenza e per salvaguardare i diritti fondamentali delle persone che ne hanno bisogno per malattie gravi o che mettono a rischio la vita condizioni di salute.

Preparata dal Comitato direttivo per i diritti umani nei settori della biomedicina e della salute ( CDBIO ) in risposta alla pandemia di Covid-19 e alla carenza di medicinali e attrezzature mediche causata dalla crisi sanitaria, la Raccomandazione stabilisce i diritti umani generali e principi procedurali per garantire, tra l’altro, l’assenza di discriminazione, attraverso, ad esempio, l’assegnazione di priorità sulla base di criteri medici e il rispetto dei principi di responsabilità, trasparenza e inclusività.

Raccomanda inoltre di garantire che sia in atto un sistema per prevenire e mitigare le situazioni di penuria e per prepararsi meglio a tali carenze. La Raccomandazione si applica all’accesso ai medicinali e alle attrezzature mediche certificate attraverso un adeguato processo normativo previsto dalla legge, che sono necessari per i pazienti con condizioni di salute gravi o pericolose per la vita. Come sottolinea il Comitato dei Ministri, il principio dell’equo accesso all’assistenza sanitaria rimane valido durante una situazione di carenza di medicinali e attrezzature mediche, sia in caso di emergenza che durante la pratica clinica di routine, qualunque sia la causa della carenza.
0