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Il bando URBACT per le reti di pianificazione dell’azione è aperto. La call for Action Planning Networks di URBACT offre alle città l’opportunità di lavorare insieme e co-creare soluzioni integrate alle loro sfide urbane.

Lo rende noto il sito del Comitato europeo delle Regioni.
Con questo bando, URBACT invita le città di tutte le dimensioni dell’UE, Norvegia, Svizzera, ma anche città di Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia a unire le forze e candidarsi dal 9 gennaio al 31 marzo 2023.

Un’Action Planning Network è la soluzione giusta per una città se si vuole:

Lasciati ispirare da altre città in tutta Europa

Sviluppare e attuare azioni in risposta alle sfide locali

Rafforza le tue capacità nel processo decisionale partecipativo e integrato

Come parte di una rete approvata e per 2 anni e mezzo si avrà la possibilità di lavorare con altre città europee per sviluppare e testare soluzioni alle sfide comuni, beneficiando al contempo di finanziamenti per attività di scambio e apprendimento e del supporto di esperti, corsi di formazione pratici, partecipazione strumenti, buone pratiche, conoscenze tematiche e, in generale, il Metodo URBACT. Come risultato, si potrà sviluppare un piano d’azione integrato con l’aiuto delle parti interessate locali (gruppo locale URBACT).

Per comprendere meglio il bando, i vantaggi alla città, i criteri di ammissibilità, i link e le risorse utili, visita urbact.eu/get-involved dove si possono porre le tue domande al Segretariato URBACT durante le sessioni informative online sul bando su:

7 febbraio dalle 10.00 alle 11.00: Scambio e percorso di apprendimento, 7 marzo dalle 10.00 alle 11.00: Invia la candidatura (tecnica e risoluzione dei problemi)

Il Segretariato URBACT sarà inoltre presente al Cities Forum 2023 a Torino dal 16 al 17 marzo 2023 per rispondere alle domande dell’ultimo minuto.

Inoltre, i punti nazionali URBACT organizzeranno infoday per presentare il bando nelle proprie lingue dal 12 gennaio a fine febbraio. Tutte le date e le informazioni necessarie sono disponibili su: urbact.eu/get-involved
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E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
In una risoluzione adottata il 19 gennaio, il Parlamento europeo (PE) ha chiesto che la leadership politica e militare russa sia chiamata a rispondere del crimine di aggressione contro l’Ucraina.

Nel testo, il PE afferma che le atrocità commesse dalle forze armate russe a Bucha, Irpin e in molte altre città ucraine rivelano la brutalità della guerra e sottolineano l’importanza di un’azione internazionale coordinata per stabilire la responsabilità secondo il diritto internazionale umanitario.

Inoltre, si esorta l’UE a sollecitare l’istituzione di un tribunale internazionale speciale, in stretta cooperazione con l’Ucraina e con la comunità internazionale, che si occupi di perseguire la leadership politica e militare della Russia e i suoi alleati.

L’istituzione di tale tribunale colmerebbe la grave lacuna esistente nell’attuale assetto istituzionale della giustizia penale internazionale oltre ad integrare gli sforzi investigativi della Corte penale internazionale, che attualmente non può indagare sul crimine di aggressione contro l’Ucraina.

Sebbene l’esatta composizione e le modalità di funzionamento del tribunale speciale debbano ancora essere determinate, il tribunale dovrebbe avere la competenza per indagare non solo su Vladimir Putin e sulla leadership politica e militare della Russia, ma anche su Aljaksandr Lukašenka e i suoi alleati in Bielorussia.

I lavori preparatori dell’UE sul tribunale speciale dovrebbero iniziare senza indugio e concentrarsi sulla definizione delle sue modalità in cooperazione con l’Ucraina, oltre a sostenere le autorità ucraine e internazionali nel reperimento delle prove da utilizzare nel futuro tribunale speciale.

Il Parlamento europeo “è fermamente convinto che l’istituzione di tale tribunale speciale invierebbe sia alla società russa che alla comunità internazionale un segnale molto chiaro del fatto che Putin e la leadership politica e militare russa possono essere condannati per il crimine di aggressione commesso in Ucraina, e che non è più possibile per la Russia, sotto la guida di Putin, tornare alla situazione preesistente nei suoi rapporti con l’Occidente”.
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E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
l palese disprezzo del regime iraniano per la dignità umana e le aspirazioni democratiche dei suoi cittadini, nonché il suo sostegno alla Russia, “richiedano ulteriori adeguamenti della posizione dell’UE nei confronti dell’Iran”, si legge nella risoluzione adottata il 19 gennaio dal Parlamento europeo (PE).

L’Assemblea di Strasburgo esortan l’UE ad ampliare l’elenco delle sanzioni per includere tutti gli individui e le entità responsabili di violazioni dei diritti umani e i loro familiari, tra cui la Guida Suprema Ali Khamenei, il Presidente Ebrahim Raisi, il Procuratore Generale Mohammad Jafar Montazeri e tutte le fondazioni (“bonyad”) legate al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRCG).

Il PE chiede al Consiglio e agli Stati membri di aggiungere l’IRGC e le sue forze sussidiarie, tra cui la milizia paramilitare Basij e la Forza Quds, alla lista dei terroristi dell’UE. Tutti i Paesi in cui l’IRGC svolge operazioni militari, economiche o informative dovrebbero interrompere e vietare i legami con questa agenzia.

Il PE condanna con la massima fermezza le condanne a morte e le esecuzioni di manifestanti pacifici in Iran e invita le autorità iraniane a porre fine alla repressione dei propri cittadini.

Il Parlamento esorta le autorità della Repubblica islamica a garantire il rilascio immediato e incondizionato di tutti i manifestanti condannati a morte e condannano il fatto che i procedimenti penali e la pena di morte siano stati utilizzati dal regime per eliminare il dissenso e punire le persone che esercitano i loro diritti fondamentali. I responsabili dell’uccisione di centinaia di manifestanti devono essere assicurati alla giustizia.

La risoluzione parlamentare chiede “l’estensione delle misure restrittive” contro l’Iran, che continua a fornire alla Russia velivoli senza equipaggio e prevede la fornitura di missili terra-aria.

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Il Consiglio d’Europa invita persone e organizzazioni a contribuire, con le proprie idee, alle discussioni del prossimo Vertice dei capi di Stato e di Governo che si terrà a Reykjavik (Islanda) il 16 e 17 maggio.

In particolare esorta le organizzazioni internazionali, le istituzioni nazionali per i diritti umani, la società civile, i ricercatori, i responsabili politici, gli accademici, gli avvocati e i difensori dei diritti umani di fornire contributi su come affrontare le sfide future, garantire la responsabilità per l’aggressione russa in Ucraina, nonché aggiornare e sviluppare nuovi orientamenti strategici.

Chiunque sia interessato può partecipare compilando il modulo al seguente link: https://www.coe.int/it/web/presidency/open-call-4th-summit
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Il Segretario generale del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, Mathieu Mori, eletto lo scorso ottobre, ha avuto uno scambio con il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić.
Ha ribadito il suo impegno a difendere i valori dell’Organizzazione a livello locale e regionale, e ha ricordato i punti cardine del suo programma: sostenere la ricostruzione dell’Ucraina, rafforzare le comunità e le modalità di azione degli eletti sui tre pilastri del Consiglio di Europa, sulla base della Carta europea dell’autonomia locale, promuovendo il ruolo del Congresso nell’architettura del Consiglio d’Europa e la partecipazione dei giovani.

“Il contributo del Congresso al 4° Vertice del Consiglio d’Europa del maggio 2023 a Reykjavik offre un’opportunità unica per evidenziare il ruolo essenziale della dimensione territoriale al fine di rendere la democrazia e i diritti umani una realtà tangibile il più vicino possibile ai cittadini.” ha sottolineato.

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