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In apertura della 21a edizione dell’Università per la Gioventù e lo Sviluppo (UYD), organizzata dal Centro Nord-Sud del Consiglio d’Europa il 12 settembre a Mollina (Spagna), James Moloney, Vicepresidente del Congresso dei poteri locali e regionali deel Consiglio d’Europa e Relatore della Commissione Affari Attualità e del Congresso sulla gioventù rurale, ha sottolineato l’importanza di “rendere le giovani generazioni parte della governance” in linea con i valori e gli standard del Consiglio d’Europa e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

Lo rende noto il sito del Congresso.

“Il lavoro giovanile ha molte forme e non si adatta a un unico stampo, ha sottolineato Moloney, presentando le attività del Congresso in questo campo. Tra questi c’è l’ iniziativa “Rejuvenating Politics”, un programma che consente ai giovani delegati dei 46 Stati membri di partecipare alle sessioni e agli incontri del Congresso. Più di recente, il Congresso ha adottato una relazione sull’animazione socioeducativa, nonché linee guida che incoraggiano gli enti locali e regionali a coinvolgere i giovani nell’attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS).

Moloney ha anche presentato la relazione sul futuro dei giovani nelle zone rurali e ha condiviso alcune delle battaglie specifiche che i giovani nelle zone rurali devono combattere, come l’accesso all’istruzione e all’occupazione, la fornitura di servizi e minori opportunità rispetto ai coetanei urbani di partecipare vita pubblica e politica. Per affrontare queste sfide, il Congresso chiede di incontrare i giovani dove si trovano, impegnarsi con loro in modo intersezionale e ascoltare il loro feedback, ad esempio impegnandosi con le organizzazioni giovanili rurali per comprendere meglio i bisogni e creando consigli consultivi per i giovani.

“Quale modo migliore per attuare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e garantire un futuro sostenibile se non coinvolgendo le giovani generazioni che rappresentano sia il presente che il futuro”, ha concluso.
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La Commissione ha reso noto il 13 settembre di aver selezionato 24 progetti che riceveranno finanziamenti dell’UE per lo sviluppo di infrastrutture per i combustibili alternativi. 7 progetti sono italiani. Complessivamente i progetti riceveranno sovvenzioni europee del valore totale di circa 292 milioni di € a titolo del dispositivo per un’infrastruttura per i combustibili alternativi allo scopo di realizzare infrastrutture lungo la rete transeuropea dei trasporti(TEN-T) in 23 Stati membri dell’UE.

I progetti selezionati accelereranno la costruzione dell’intera rete di infrastrutture di ricarica e di rifornimento di idrogeno necessaria per la diffusione generalizzata di veicoli a basse e a zero emissioni per tutti i modi di trasporto.

Il dispositivo per un’infrastruttura per i combustibili alternativi combina le sovvenzioni del meccanismo per collegare l’Europa con il sostegno delle istituzioni finanziarie, al fine di aumentare l’efficacia degli investimenti.

ELENCO DEI PROGETTI APPROVATI
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La Commissione europea reso noto di aver approvato un regime di investimenti italiano da 380 milioni di € a sostegno di una ripresa sostenibile dell’economia nel contesto della pandemia di coronavirus.

Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneoper gli aiuti di Stato e sarà cofinanziato dai Fondi strutturali e di investimento europei (“fondi SIE”).

Nell’ambito del regime, l’aiuto può essere concesso in forme diverse, vale a dire sovvenzioni dirette, tassi di interesse agevolati sui prestiti, prestiti agevolati, garanzie, anticipi rimborsabili, investimenti azionari e obbligazioni.

Il regime mira a sostenere gli investimenti privati in attivi materiali e immateriali come stimolo per colmare una carenza di investimenti accumulata nell’economia a causa della pandemia di coronavirus e accelerare le transizioni verde e digitale. La misura sarà accessibile alle imprese attive in tutti i settori, ad eccezione di quello finanziario. Il regime di aiuti dovrebbe andare a beneficio di circa 5 000 imprese.
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La Commissione europea ha emesso il 13 settembre 12 miliardi di euro in una transazione dual tranche nell’ambito del suo programma di punta NextGenerationEU. L’operazione è stata la dodicesima transazione sindacata nell’ambito di NextGenerationEU e la settima nel 2022. Consisteva in un nuovo prestito obbligazionario a 5 anni da 7 miliardi di euro con scadenza il 4 ottobre 2027 e un nuovo prestito obbligazionario a 30 anni da 5 miliardi di euro con scadenza il 4 ottobre 2052.

La domanda degli investitori è rimasta forte nonostante il difficile contesto di mercato, scrive la Commissione, con offerte combinate superiori a 114 miliardi di euro o una sottoscrizione in eccesso di oltre 9 volte.

Con la transazione odierna, la Commissione ha emesso un totale di 73,75 miliardi di euro di finanziamenti a lungo termine nell’ambito di NextGenerationEU nel 2022 e 144,75 miliardi di euro dall’inizio del programma nel giugno 2021. Del totale, 23,75 miliardi di euro sono stati emessi da luglio 2022 in linea con l’esecuzione del piano di finanziamento della Commissione per il periodo tra luglio e dicembre 2022 presentato a fine giugno 2022.

Sulla base dei fondi raccolti, la Commissione ha finora erogato oltre 110 miliardi di euro nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza e oltre 15 miliardi di euro nell’ambito di altri programmi dell’UE che beneficiano del finanziamento NextGenerationEU. La Commissione continuerà a utilizzare i fondi raccolti per sostenere la ripresa post-pandemica dell’Europa, finanziando gli Stati membri nell’ambito del meccanismo per la ripresa e la resilienza nonché tramite altri programmi dell’UE.
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