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Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, riunito a Torino il 19 maggio, ha adottato una nuova raccomandazione per tutelare i diritti delle donne e delle ragazze migranti, rifugiate e richiedenti asilo che prevede misure per rispondere meglio ai bisogni e alle sfide che devono affrontare.

Basandosi sui trattati del Consiglio d’Europa, tra cui la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la Convenzione sull’azione contro la tratta degli esseri umani, la raccomandazione affronta le questioni affrontate dalle donne e dalle ragazze: dalle adeguate strutture di transito e accoglienza, alle loro esigenze di salute o definizione di politiche di asilo sensibili al genere.

Inoltre, basandosi sui risultati del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei pertinenti strumenti delle Nazioni Unite, fornisce agli Stati membri una lista di controllo delle misure per garantire che i diritti umani delle donne migranti siano meglio tutelati.

Parte del Piano d’azione del Consiglio d’Europa sulla protezione delle persone vulnerabili nel contesto della migrazione e dell’asilo in Europa (2021-2025), la raccomandazione fornisce inoltre una guida agli Stati membri per quanto riguarda i bisogni delle donne in termini di servizi sociali, occupazione, istruzione e partecipazione, garantire che le politiche pubbliche contribuiscano pienamente all’integrazione e all’emancipazione delle donne e delle ragazze migranti, rifugiate e richiedenti asilo.

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In una risoluzione del 19 maggio sulle conseguenze sociali ed economiche per l’UE della guerra russa in Ucraina, il Parlamento europeo (PE) ha affermato che “l’aggressione militare russa contro l’Ucraina e le sanzioni giustificate dell’UE nei confronti della Russia e della Bielorussia stanno incidendo sulla ripresa economica post-pandemia dell’UE”. Lo rende noto il sito del PE.

È necessario far fronte a tali conseguenze, per aiutare famiglie e imprese e mantenere “il sostegno dei cittadini europei a favore delle azioni intraprese contro la Russia e delle altre azioni necessarie per sostenere gli ucraini nella loro difesa”.

Recovery (NextGenerationEU), lo strumento europeo SURE di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency) o il sistema di flessibilità del bilancio UE non sono sufficienti a mitigare gli effetti negativi della guerra e il costo per l’UE delle sanzioni imposte alla Russia.

Per questo motivo, l’Assemblea di Strasburgo chiede la tassazione dei proventi straordinari per le compagnie energetiche, il congelamento e sequestro dei beni degli oligarchi russi e un’ulteriore flessibilità nel bilancio UE. Inoltre, il quadro finanziario pluriennale (QFP) dovrebbe essere rivisto, le norme sugli aiuti di Stato dovrebbero essere applicate in modo più flessibile, il livello di garanzia dell’UE nel programma InvestEU dovrebbe essere aumentato e la Commissione dovrebbe essere pronta, se necessario, a proporre nuovi programmi. L’UE dovrebbe anche assumere un ruolo guida nella creazione di un fondo fiduciario di solidarietà per l’Ucraina.

La guerra ha inasprito una già grave crisi dei prezzi dell’energia e ciò sta incidendo negativamente sul potere d’acquisto e sui costi operativi. L’aggravarsi della crisi richiede un intervento rapido. Per questo, i Paesi UE dovrebbero aumentare il loro sostegno sociale e stanziare spese supplementari per un supporto mirato alle imprese vulnerabili ma sostenibili. Inoltre, l’aumento delle retribuzioni dovrebbe tenere conto dell’inflazione a lungo termine e della crescita della produttività, al fine di mantenere il potere d’acquisto delle famiglie.

Secondo il PE, è necessario istituire un pacchetto temporaneo europeo per la resilienza sociale che coordini una serie di misure e mezzi per rafforzare i sistemi di previdenza sociale e di protezione sociale nell’UE.

Il PE infine ha posto particolare enfasi sullo sviluppo dell’autonomia dell’UE e chiedono l’istituzione di un nuovo fondo europeo dedicato. Il fondo per l’autonomia strategica per l’Europa finanzierebbe le infrastrutture energetiche transfrontaliere, la produzione di energia rinnovabile e l’efficienza energetica, la cibersicurezza, la competitività industriale, l’economia circolare, la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile.

PAGINA AICCRE SULL’UCRAINA
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Quanto ne sai della popolazione europea? Quanto tempo vivono le persone? La popolazione è diventata più diversificata? Quante persone si sposano e quante divorziano? Qual è l’età media di una madre per la prima volta?

Queste e altre domande trovano risposta nell’edizione 2022 di Eurostat della pubblicazione interattiva Demography of Europe , contenente visualizzazioni dinamiche e brevi testi.

Lo rende noto il sito di Eurostat. La pubblicazione è suddivisa in quattro capitoli: struttura della popolazione, cambiamento della popolazione, diversità della popolazione e stato civile. I dati in questa edizione della pubblicazione mostrano i dati annuali fino al 2021 al massimo. Ove applicabile, viene commentato l’impatto della crisi del COVID-19.

La traduzione automatica è disponibile in una qualsiasi delle 24 lingue ufficiali dell’UE. Basta cliccare sull’icona blu ‘Traduci’ in alto a destra, leggere il disclaimer e scegliere la lingua che ti interessa.

Approfondisci:

Pubblicazione Demografia dell’Europa

Statistiche per principianti sulla popolazione.

Sezione dedicata su demografia, stock ed equilibrio della popolazione

Database su demografia, stock ed equilibrio della popolazione

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Il Consiglio d’Europa ha pubblicato in questi giorni una serie di linee guida per i suoi 46 Stati membri, volte a prevenire e combattere il discorso dell’odio, sia online che offline. Lo rende noto un comunicato stampa del Consiglio d’Europa.

In una Raccomandazione adottata durante la sua sessione annuale tenutasi a Torino, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa chiede ai governi di elaborare delle strategie globali per prevenire e combattere il discorso dell’odio, in particolare attraverso l’adozione di un quadro giuridico efficace e l’attuazione di misure calibrate e proporzionate. Nel farlo, le autorità nazionali dovrebbero mantenere un giusto equilibrio tra il diritto al rispetto della vita privata, il diritto alla libertà di espressione e il divieto di discriminazione.

Le linee guida raccomandano agli Stati membri di stabilire una distinzione tra, innanzitutto, i casi più gravi di discorso dell’odio, che devono essere proibiti dal diritto penale, il discorso dell’odio soggetto al diritto civile e amministrativo e, infine, le forme di espressioni offensive e dannose che non sono sufficientemente gravi per essere vietate in modo legittimo in virtù della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ma che richiedono tuttavia delle risposte alternative.

Vengono forniti degli orientamenti sulla sensibilizzazione, sull’istruzione, sull’utilizzo di un discorso di contrasto e alternativo, l’istituzione di meccanismi di sostegno per aiutare le persone colpite dal discorso dell’odio e la formazione di membri della polizia e del sistema giudiziario, come anche di altri professionisti.

Sebbene sia rivolta principalmente agli Stati membri e alle loro autorità, la Raccomandazione fornisce orientamenti anche ad altri attori, in particolar modo a funzionari pubblici, partiti politici, intermediari di Internet, media e organizzazioni della società civile.
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C203 del 20 maggio pubblica l’invito a presentare domande di contributi ai partiti politici europei.

La finalità del finanziamento è quella di sostenere le attività e gli obiettivi statutari del partito politico europeo beneficiario nell’esercizio finanziario che va dal 1o gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.

La categoria del finanziamento è quella dei contributi ai partiti politici europei a norma del titolo XI del regolamento finanziario («contributi»). Il contributo assume la forma di rimborso di una percentuale delle spese rimborsabili effettivamente sostenute.

L’importo massimo erogato dal Parlamento europeo al beneficiario non deve superare né il 90 % delle spese rimborsabili indicate nel bilancio di previsione né il 90 % delle spese rimborsabili effettivamente sostenute.

Per essere ammissibili al finanziamento da parte dell’Unione, il partito deve essere rappresentato al Parlamento europeo da almeno un deputato.

Il temine ultimo per la presentazione delle domande è il 30 settembre 2022.

SCARICA IL BANDO COMPLETO IN ITALIANO (PDF)
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Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C203 del 20 maggio è pubblicato l’Invito a presentare proposte per «SOVVENZIONI ALLE FONDAZIONI POLITICHE EUROPEE».

Per essere ammissibili al finanziamento da parte dell’Unione europea, i richiedenti devono tra l’altro: essere registrati presso l’Autorità per i partiti politici europei e le fondazioni politiche ; essere affiliati a un partito politico europeo che soddisfi tutti i criteri per ottenere un contributo ai partiti politici europei.

Il temine ultimo per la presentazione delle domande di finanziamento è il 30 settembre 2022.

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