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“In questa giornata dell’Europa, è ancora più cruciale difendere i principi fondamentali del Consiglio d’Europa”, ha detto Leen Verbeek, Presidente del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa. Lo rende noto il sito del Congresso.

“L’Europa è stata costruita sulle rovine della seconda guerra mondiale, una guerra che ha causato milioni di morti e terribili sofferenze a decine di milioni di civili. La costruzione europea ci ha permesso di riconciliarci e fare pace con il passato”, ha continuato il Presidente.

Leen Verbeek ha quindi fatto riferimento al Consiglio d’Europa che dalla sua creazione nel 1949, “è stato il principale artefice degli sviluppi democratici del dopoguerra in Europa e l’araldo dei diritti fondamentali, della democrazia e dello stato di diritto nel continente e oltre”.

Negli ultimi anni, questi valori comuni sono messi a dura prova e messi in discussione troppo spesso: “La pandemia di COVID-19 si è aggiunta alle sfide sociali, economiche e politiche, amplificando così il divario all’interno delle nostre società. I recenti sviluppi hanno ulteriormente minacciato l’unità e la pace del continente europeo e hanno evidenziato l’importanza di salvaguardare la pace e di proteggere i valori fondamentali europei”.

Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, ha ribadito il presidente, è con l’Ucraina e il suo popolo, poiché siamo uniti contro qualsiasi attacco alla pace e ai valori del Consiglio d’Europa.

“Continueremo ad aiutare e sostenere le comunità ora e all’indomani delle crisi, per rendere le società più forti, più inclusive e più resilienti“. “I valori del Consiglio d’Europa sono i nostri valori comuni come europei e devono essere preservati più che mai. Uniti supereremo le difficoltà di oggi e costruiremo un futuro pacifico”, ha auspicato Leen Verbeek
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C184 del 5 maggio pubblica la Risoluzione del Parlamento europeo sulle politiche occupazionali e sociali della zona euro nel 2021.

Il Parlamento europeo sottolinea che, nel contesto dei piani di ripresa e resilienza, a fronte di livelli del debito pubblico che aumentano vertiginosamente e dell’imminente riforma del patto di stabilità e crescita e del processo del semestre, la proposta del Parlamento per l’adozione di un patto per il benessere sostenibile e il progresso sociale che renda obbligatori obiettivi sociali e sostenibili al fine di conseguire gli OSS delle Nazioni Unite sia diventata più pertinente che mai; osserva, a tale proposito, che l’OSS n. 8 sulla crescita sostenibile, l’occupazione e il lavoro dignitoso si è dimostrato un fattore trainante per l’intera Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

L’Assemblea di Strasburgo ritiene che una crescita sostenibile, intelligente e inclusiva debba garantire una politica fiscale sostenibile nel medio termine, e che le politiche sociali ed economiche dell’UE siano improntate al conseguimento di una ripresa duratura che renda “le nostre economie e società più sostenibili, inclusive, resilienti e meglio preparate per le transizioni verde e digitale“; il PE sottolinea, a tale riguardo, che l’attuazione del piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali contribuirà a rafforzare la dimensione sociale di tutte le politiche dell’Unione, garantendo una ripresa inclusiva.

La Risoluzione sottolinea inoltre che una maggiore governance economica e sociale tra gli Stati membri, in particolare in direzione di una maggiore convergenza delle norme fiscali, rappresenterebbe una forza trainante per la ripresa.

Strasburgo sottolinea che un orientamento politico e un approccio di governance che mirino a porre le persone e il loro benessere al centro della politica e del processo decisionale sono fondamentali per il futuro dell’Unione europea; il documento chiede alla Commissione europea di presentare, a tal fine, una proposta completa che specifichi una serie di obiettivi sociali, ecologici ed economici specifici, i quali dovrebbero rispecchiare i pertinenti impegni dell’UE sul piano sia internazionale che interno, compresi quelli derivanti dalla risoluzione del Parlamento europeo del 17 dicembre 2020 su un’Europa sociale forte per transizioni giuste, gli OSS delle Nazioni Unite, l’accordo di Parigi, l’obiettivo della legge europea sul clima di conseguire la neutralità dai gas a effetto serra entro il 2050 e i relativi traguardi intermedi, la Carta europea dei diritti fondamentali e il pilastro europeo dei diritti sociali, nonché l’impegno di eliminare la povertà in Europa entro il 2050 mediante una legge europea contro la povertà.

Il Parlamento concorda con i leader europei sul fatto che, con l’aumento della disoccupazione e delle disuguaglianze a causa della pandemia, è importante incanalare le risorse dove sono maggiormente necessarie in modo da rafforzare le nostre economie e concentrare i nostri sforzi politici sulla parità di accesso a servizi di qualità per migliorare le pari opportunità, sul miglioramento e la creazione di posti di lavoro di qualità, sull’imprenditorialità, sul miglioramento delle competenze e la riqualificazione professionale, nonché sulla riduzione della povertà e dell’esclusione; sottolinea che le risorse straordinarie messe a disposizione per sostenere la ripresa dell’Europa sono un’opportunità che non deve essere sprecata.

Il Parlamento sottolinea l’impatto negativo della crisi COVID-19 sul mercato del lavoro europeo e le conseguenti perdite di posti di lavoro senza precedenti, soprattutto nei settori strategici, così come il conseguente aumento della povertà e le divergenze nel tenore di vita, che colpiscono in particolare i giovani, le donne e i lavoratori in posizioni poco qualificate nonché i lavoratori precari.

Il PE accoglie con favore la proposta della Commissione sul rafforzamento dell’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore mediante la trasparenza delle retribuzioni e meccanismi esecutivi; si compiace per il fatto che la proposta in questione introduca misure vincolanti in materia di trasparenza retributiva; sollecita l’adozione rapida di tali misure al fine di prevenire ulteriori disuguaglianze di genere; invita gli Stati membri e la Commissione a sostenere l’imprenditorialità femminile e ad agevolare l’accesso delle donne ai finanziamenti; invita gli Stati membri a sbloccare con urgenza i negoziati in seno al Consiglio sulla direttiva relativa alla presenza delle donne nei consigli di amministrazione delle società.

Nella Risoluzione si sottolinea tra l’altro l’importanza di garantire che i lavoratori nell’UE siano tutelati mediante salari minimi adeguati definiti per legge o dai contratti collettivi, in linea con le consuetudini e le pratiche nazionali, che assicurino loro un tenore di vita dignitoso a prescindere dal luogo di lavoro; si compiace, a tal proposito, della proposta di direttiva della Commissione europea relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea, che mira ad aumentare la copertura della contrattazione collettiva, a combattere la povertà lavorativa e ad accrescere la convergenza sociale verso l’alto.

SCARICA E LEGGI LA RISOLUZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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Il 12 e 13 maggio prossimi si svolgerà online, sotto la moderazione del Comitato per la cultura dell’UCLG (United Cities and Local Governments), l’ultimo Academy Camp del progetto “Capacity-building for European Capitals of Culture (ECoC)”.

Il progetto è iniziato nell’ottobre 2019 con l’obiettivo di supportare il rafforzamento delle capacità e le attività di apprendimento tra pari per ECoC.

Questa sessione finale del progetto offrirà l’opportunità di rivedere le lezioni apprese nei workshop precedenti, nonché di discutere argomenti aggiuntivi e soluzioni per il futuro.

Vai al programma e al link per la registrazione
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Notizie
Da dove viene la nostra energia? Quanto dipendiamo dalle importazioni di energia? Che tipo di energia consumiamo nell’UE e quanto costa? Siamo efficienti nel consumo di energia? Quanto gas serra emettiamo nell’UE?

Le risposte a queste domande e a molte altre possono essere trovate nell’edizione 2022 aggiornata della pubblicazione interattiva di Eurostat Shedding light on energy in the EU.

Questa pubblicazione interattiva presenta informazioni sul settore energetico in modo intuitivo e presenta brevi testi e infografiche dinamiche.

Pubblicazione interattiva: Fare luce sull’energia nell’UE

Sezione dedicata alle visualizzazioni interattive dell’energia

Statistiche Articoli spiegati sull’energia

Sezione dedicata alle statistiche energetiche

Banca dati sull’energia
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La Commissione europea con un comunicato stampa ha annunciato il 5 maggio un nuovo pacchetto di aiuti di 200 milioni di euro a sostegno degli sfollati in Ucraina, nel contesto della Conferenza internazionale dei donatori convocata congiuntamente da Polonia e Svezia.

Approfondisci

Pagina AICCRE sull’Ucraina

Sito web – L’UE sostiene l’Ucraina

Scheda informativa – Solidarietà dell’UE con l’Ucraina

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Il servizio stampa della Commissione europea inform di un sondaggio Eurobarometro Flash in tutti gli Stati membri dell’UE pubblicato il 5 maggio che mostra un ampio consenso tra i cittadini dell’UE a favore della risposta dell’UE all’invasione russa dell’Ucraina.

La maggior parte degli europei pensa che dall’inizio della guerra l’UE abbia mostrato solidarietà (79%) ed è stata unita (63%) e veloce (58%) nella sua reazione.

Gli intervistati sono ampiamente favorevoli al sostegno incrollabile all’Ucraina e al suo popolo. In particolare, più di nove intervistati su dieci (93%) approvano il sostegno umanitario alle popolazioni colpite dalla guerra. L’88% degli europei approva l’idea di accogliere nell’UE le persone in fuga dalla guerra. L’80% approva il sostegno finanziario fornito all’Ucraina. Il 66% è d’accordo sul fatto che “l’Ucraina dovrebbe entrare nell’UE quando sarà pronta”, il 71% crede che l’Ucraina faccia parte della famiglia europea e l’89% prova simpatia nei confronti degli ucraini.

Anche il sostegno alle sanzioni imposte alla Russia a seguito del suo attacco militare contro l’Ucraina è molto alto. La stragrande maggioranza degli europei (80%) approva le sanzioni economiche contro la Russia. Il 79% degli europei approva sanzioni contro gli oligarchi russi per imporre costi economici e politici chiari all’élite politica russa responsabile dell’invasione.

Due terzi degli europei (67%) approvano che l’UE finanzi l’acquisto e la fornitura di equipaggiamento militare all’Ucraina. Inoltre, il 75% ritiene che la guerra in Ucraina dimostri che “abbiamo bisogno di una maggiore cooperazione militare all’interno dell’UE”.

L’indagine mostra anche un ampio sostegno alle azioni dell’UE nel campo dell’energia volte a sbarazzarsi della dipendenza dai combustibili fossili russi. Vi è un ampio consenso sul riempimento dello stoccaggio di gas nell’UE per evitare rischi di penuria per il prossimo inverno (86%), sull’adozione da parte dell’UE di misure per aumentare l’efficienza energetica degli edifici, dei trasporti e delle merci (85%) e sul fatto che la guerra in Ucraina rende più urgente investire nelle energie rinnovabili (84%). Il 90% degli europei concorda che dovrebbero essere adottate misure a livello europeo per limitare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia sui consumatori e sulle imprese. L’86% degli intervistati europei afferma che l’aumento dei prezzi dell’energia ha un impatto significativo sul proprio potere d’acquisto.
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