E-News, politica europea, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Il Parlamento europeo informa sui propri canali comunicativi che voterà sulla proposta di introdurre regole comuni per le elezioni europee e rafforzare la loro dimensione europea.

Le elezioni europee, scrive il sito del Parlamento, determinano chi saranno i rappresentanti dei cittadini a livello europeo. Per ciò che riguarda la l’organizzazione elettorale, una buona parte viene decisa a livello nazionale e questo comporta che i paesi votino in giorni diversi, che solo i partiti politici nazionali appaiano nelle schede elettorali e che l’età per votare vari da paese a paese, puntualizza il PE.

Una proposta, avanzata dalla Commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo, chiede la riforma della legge elettorale europea, definendo alcune regole comuni per l’organizzazione delle elezioni europee.

La relazione sostiene che sia fondamentale trasformare le elezioni dell’UE “in un’unica elezione europea […] invece di 27 elezioni nazionali separate, ovvero il modo in cui sono organizzate le elezioni europee oggi”.

Gli europarlamentari propongono l’istituzione di un collegio elettorale a livello europeo per eleggere 28 europarlamentari, oltre a quelli eletti nei collegi nazionali o regionali.

I partiti politici europei o le coalizioni di partiti nazionali,secondo l’Assemblea di Strasburgo, avrebbero la possibilità di proporre liste elettorali transnazionali guidate dal loro candidato di punta per la carica di Presidente della Commissione europea. Le liste transnazionali dovrebbero rispettare un equilibrio geografico includendo, in ordine alternato, candidati provenienti da paesi grandi, medi e piccoli.

La proposta afferma anche che i candidati principali dovrebbero essere in grado di presentarsi in tutti gli Stati membri all’interno delle liste dell’UE, consentendo così agli elettori di votare per il loro candidato preferito alla presidenza della Commissione.

Una proposta di liste transnazionali avanzata prima delle elezioni europee del 2019 non ricevette il sostegno dei capi di Stato e di governo dell’UE. In una riunione informale del febbraio 2019 affermarono che avrebbero riproposto la questione “in futuro, in vista delle elezioni 2024”.

Nel 2014, ricorda il PE, il Consiglio europeo nominò presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, candidato di punta del Partito popolare europeo (PPE), la famiglia politica europea che aveva ottenuto più voti. Tuttavia, nel 2019 i leader europei non seguirono lo stesso percorso.

Gli eurodeputati sostengono che l’istituzione di un collegio elettorale a livello dell’UE, nel quale le liste siano guidate dal candidato di ciascun gruppo politico alla presidenza della Commissione, rafforzerebbe la democrazia europea e legittimerebbe ulteriormente l’elezione del presidente della Commissione.

Una raccomandazione sull’introduzione di liste elettorali di diversi Stati membri è stata formulata anche da uno dei panel europei di cittadini nell’ambito della Conferenza sul Futuro dell’Europa.

Gli europarlamentari propongono che il giorno previsto per le votazioni europee, sia lo stesso in tutti i paesi dell’UE e che queste si tengano sempre il 9 maggio, il giorno della Festa dell’Europa.

Attualmente, le elezioni si tengono dal giovedì alla domenica e ciascun paese segue le proprie tradizioni elettorali a livello nazionale.

La proposta mira ad armonizzare l’età per votare e per candidarsi alle elezioni europee. Gli europarlamentari raccomandano che tutti i cittadini europei abbiamo il diritto di votare a partire dai 16 anni e che ogni cittadino sopra i 18 anni abbia il diritto di candidarsi alle elezioni.

La proposta prevede che tutti i paesi dell’UE introducano il voto per corrispondenza alle elezioni europee, sostenendo inoltre che l’uguaglianza di genere nelle liste elettorali venga assicurata o attraverso liste bloccate, dove si alternano candidati uomini e donne, o attraverso quote.

Gli aggiornamenti della legge elettorale europea sono soggetti a una procedura decisionale speciale. La proposta viene elaborata dal Parlamento europeo, il Consiglio può modificarla e il testo deve essere adottato all’unanimità, a seguito dell’approvazione da parte del Parlamento europeo. Tutti i paesi dell’UE devono approvare le disposizioni prima che queste possano entrare in vigore.

0

E-News, climate change, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La DG Politica Regionale della Commissione europea inform che la quinta edizione del Meeting Just Transition Platform (JTP) – Coal Regions in Transition virtual week e seminari sulle regioni ad alta intensità di carbonio si svolgerà dal 10 al 12 maggio 2022.

L’evento online sarà co-ospitato dalla DG REGIO e dalla DG ENER, con partecipanti inclusi i Commissari Elisa Ferreira, Kadri Simson e Nicolas Schmit.

Registrati alla riunione della Just Transition Platform (JTP)

Questo incontro di tre giorni faciliterà lo scambio e l’interazione tra le parti interessate nel viaggio verso un’Europa climaticamente neutra.

L’evento affronterà il ruolo rafforzato della politica di coesione e il suo contributo all’accelerazione della transizione climatica e all’impatto sulla sicurezza energetica e sull’economia dell’UE.

Si aggiornerà sullo stato di avanzamento dei piani territoriali per una transizione giusta e sulla loro attuazione, nonché sulla preparazione del meccanismo di prestito del settore pubblico, il terzo pilastro del meccanismo per una transizione giusta.

Le sessioni forniranno anche aggiornamenti dai gruppi di lavoro della piattaforma per una transizione giusta, affronteranno le sfide di una transizione giusta del carbone, della torba, dello scisto bituminoso e delle regioni ad alta intensità di carbonio e metteranno in luce il ruolo dei giovani in questo processo.

L’incontro comprenderà anche un dialogo multilivello organizzato dal Comitato delle regioni, incentrato sulla cooperazione regionale transfrontaliera per una transizione giusta.

Il programma completo e le descrizioni dettagliate delle sessioni su Swapcard.

Ulteriori informazioni:

Se si hanno domande sulla logistica dell’evento o problemi con la compilazione del modulo di registrazione, invia un’e-mail a: events@justtransitionplatform.eu

Se sei interessato a rivedere le registrazioni delle sessioni del precedente Just Transition Platform Meeting del novembre 2021, queste sono disponibili sui canali YouTube della DG REGIO e della DG ENER.
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
“L’UE e i suoi Stati membri si impegnano a tre nuovi impegni per portare avanti lo sviluppo urbano sostenibile e accelerare la realizzazione della nuova agenda urbana delle Nazioni Unite”, scrive sul proprio sito il 29 aprile la DG Politica Regionale della Commissione europea

I tre impegni sono:

Rafforzare il supporto alla cooperazione esterna e alle partnership internazionali. Nel quadro del Global Gateway e della dimensione esterna del Green Deal europeo, l’UE intensificherà notevolmente il suo impegno e il suo sostegno allo sviluppo urbano sostenibile integrato nei paesi partner dell’UE, compreso il rafforzamento dell’accesso ai finanziamenti. L’UE, rende noto la DG, cercherà di lavorare di concerto con gli Stati membri dell’UE per un maggiore coordinamento, portata e impatto nell’ambito delle iniziative Team Europe.

Supportare 100 città europee per fungere da hub di sperimentazione e innovazione per trasformazioni verdi, digitali e inclusive. A loro volta, queste città serviranno da modello e ispirazione per le città di tutto il mondo attraverso iniziative come il Patto globale dei sindaci.

Presentazione del New European Bauhaus per avviare una conversione globale su questo movimento culturale che ispira la trasformazione verde. Questa iniziativa mira a progettare spazi sostenibili per tutti e migliorare la vita dei cittadini attraverso un modo innovativo e incentrato sull’uomo.

L’annuncio in merito ai nuovi impegni è stato dato il 28 aprile nel contesto della riunione ad alto livello sull’attuazione della Nuova agenda urbana delle Nazioni Unite, sei anni dopo la sua adozione durante la conferenza Habitat III.

Allo stesso tempo, sottolinea la DG Politica Regionale, l’UE e i suoi Stati membri rinnovano i tre impegni esistenti per i quali continuano le attività:

Realizzare un’agenda urbana rinnovata per l’UE, per continuare a promuovere la governance multilivello e migliorare la dimensione urbana delle politiche dell’UE.

Promuovere l’uso del Grado di Urbanizzazione, proposto insieme ai partner, come nuovo metodo globale di aggregazione dei dati urbani subnazionali. Sarà supportato con strumenti e ne incoraggerà l’uso per una più ampia comparabilità, una migliore misurazione e rendicontazione sull’attuazione degli SDG a livello locale.

Estendere il programma internazionale di cooperazione urbana e regionale (IURC), che sostiene la cooperazione tra città e regioni a livello globale, affinché lavorino a soluzioni sostenibili alle sfide urbane comuni, in particolare per le transizioni verde e digitale e per la ripresa.

La New Urban Agenda è stata adottata nell’ottobre 2016 alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’edilizia abitativa e lo sviluppo urbano sostenibile (Habitat III) a Quito, in Ecuador. Stabilisce una visione comune e standard globali per lo sviluppo urbano incentrato sulle persone e contribuisce all’attuazione della dimensione urbana degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

0

E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione europea informa di aver versato 3,5 miliardi di euro di anticipi agli Stati membri per aiutarli a gestire l’arrivo di persone in fuga dalla guerra in Ucraina sul loro territorio.

I pagamenti per REACT-EU sono stati effettuati nell’ambito dell’Azione di coesione per i rifugiati in Europa (CARE) dell’UE.

Dopo l’invasione della Russia il 24 febbraio, “la Commissione europea ha mobilitato ogni sforzo per sostenere i civili in fuga dalla guerra e per aiutare gli Stati membri ad ospitarli e prendersi cura di loro”.

In particolare, continua Bruxelles, ha introdotto la possibilità di mobilitare in modo flessibile le risorse disponibili dalla politica di coesione nell’ambito dei programmi 2014-2020, la possibilità di un cofinanziamento al 100% e ha proposto di aumentare di 3,5 miliardi di euro il prefinanziamento nell’ambito di REACT-EU.

Il contributo dell’UE, negli auspici della Commissione europea, “allevierà l’onere aggiuntivo sui bilanci pubblici degli Stati membri poiché la spesa che può essere coperta è ammissibile retroattivamente dalla data dell’invasione dell’Ucraina”.

Ripartizione dettagliata per Paese.

REACT-EU Pre-financing total

PAGINA AICCRE SULL’UCRAINA
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ha chiesto il 28 aprile a tutti gli Stati membri e osservatori dell’Organizzazione di istituire urgentemente un tribunale penale internazionale ad hoc, che dovrebbe ricevere “il mandato di condurre indagini e avviare azioni penali” relativamente al crimine di aggressione che avrebbero commesso i dirigenti politici e militari della Federazione russa.

Tale tribunale dovrebbe “applicare la definizione di crimine di aggressione” stabilita dal diritto internazionale consuetudinario. Con sede a Strasburgo, in vista di possibili sinergie con la Corte europea dei diritti dell’uomo, il tribunale dovrebbe avere il potere di emettere “mandati di arresto internazionali senza vincoli di immunità” dello Stato o dei capi di Stato e di governo e altri rappresentanti dello Stato, ha affermato l’Assemblea.

La risoluzione adottata all’unanimità esprime costernazione per le numerose informazioni sull’utilizzo dello stupro e della tortura come armi di guerra, “entrambi riconosciuti come crimini di guerra nel diritto penale internazionale”.

Gli Stati membri e osservatori dovrebbero sostenere e cooperare con il Procuratore della Corte penale internazionale e avvalersi della giurisdizione universale per indagare su tali crimini e perseguirne i responsabili.

0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie
L’ufficio stampa della Commissione europea rende noto che il 28 aprile l’Unione Europea, gli Stati Uniti e diversi partner internazionali hanno proposto una Dichiarazione per il futuro di Internet, definendo la visione e i principi di un Internet affidabile.

I partner sostengono un futuro per Internet che sia aperto, gratuito, globale, interoperabile, affidabile e sicuro e affermano il loro impegno a proteggere e rispettare i diritti umani online e nel mondo digitale. Finora, 60 partner hanno approvato la Dichiarazione, compresi tutti gli Stati membri dell’UE, e si prevede che un numero maggiore di paesi seguirà l’esempio nelle prossime settimane. L’elenco dei firmatari è disponibile qui.

La Dichiarazione per il futuro di Internet, scrive la Commissione, “è in linea con i diritti e i principi fortemente radicati nell’UE e si basa sulla Dichiarazione sui diritti e principi digitali che la Commissione ha proposto di co-firmare insieme al Parlamento europeo e al Consiglio del Unione europea”.

0