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Il 22 aprile, in occasione dell’International Mother Earth Day, istituito dalle Nazioni Unite nel 2009, OpenCoesione ha pubblicato un focus dedicato agli interventi della politica di coesione comunitaria relativi al ciclo 2014-2020 per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e una Data Card che descrive alcuni dei progetti inclusi in questo “perimetro di policy”.

OpenCoesione è una iniziativa di open government sulle politiche di coesione in Italia, coordinata dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri istituito in seguito alla trasformazione del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS) del Ministero dello sviluppo economico. Si rivolge a cittadini singoli e organizzati, amministratori, tecnici e imprenditori dell’innovazione, ricercatori e giornalisti perché tutti abbiano a disposizione dati e informazioni per valutare l’efficacia e la coerenza dell’impiego delle risorse delle politiche di coesione.

I progetti raccolti nel focus sono complessivamente 6.575, per un valore di 13,24 miliardi di euro (dati aggiornati al 31 dicembre 2021). Fanno riferimento in particolare al FESR, Fondo europeo per lo sviluppo regionale 2014-2020.

La Data Card ne racconta cinque, scelti per rappresentare i diversi ambiti d’intervento delle politiche di coesione comunitarie: per fare alcuni esempi, ci sono progetti che prevedono la produzione di energia da fonti rinnovabili o il rinnovo di infrastrutture pubbliche sul piano dell’efficienza energetica, a cui è collegato un coefficiente del 100%, in relazione al contributo al clima, in termini di riduzione delle emissioni di CO2; lo stesso vale per la realizzazione di piste ciclabili; alle infrastrutture ferroviarie è invece associato un coefficiente del 40%, che riconosce la capacità di queste ultime di “modificare” le abitudini modali delle persone, passando dal trasporto su gomma o aereo a modalità più efficienti, come appunto il treno.

Qui è possibile leggere la Data Card

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Secondo il Parlamento europeo, L’UE dovrebbe adottare un patto per le isole che promuova i partenariati tra le isole europee e aiuti a soddisfare le loro esigenze specifiche.

I parlamentari europei della commissione per lo sviluppo regionale hanno sottolineato che le regioni insulari sono relativamente meno avanzate rispetto alle regioni continentali e spesso soffrono di molte sfide di sviluppo, come il piccolo mercato, la topografia difficile, la dipendenza dal trasporto marittimo e aereo e anche da un numero limitato di prodotti . Secondo il PE “sono necessari fondi aggiuntivi e norme più flessibili sugli aiuti di Stato per aiutare le isole dell’UE a superare queste sfide”.

Il Parlamento europeo esorta la Commissione europea a presentare un programma specifico dell’UE e un patto per le isole che promuova la crescita, la vivibilità, l’innovazione, il turismo, la biodiversità e colmi il divario economico tra le zone interne e le regioni costiere.

Il PE nota inoltre che le isole sono in prima linea nel cambiamento climatico con l’innalzamento del livello dell’acqua, la desertificazione e la proliferazione di disastri naturali, sostenendo un sostegno specifico che aumenterebbe la resilienza delle isole ai cambiamenti climatici e compenserebbe l’impatto sociale del Green Deal.

Le identità culturali e linguistiche delle isole dell’UE debbano essere preservate e promosse e invitano la Commissione a fare del 2024 l’Anno europeo delle isole.

Le regioni insulari dell’UE hanno una popolazione di oltre 20 milioni, che rappresenta il 4,6% della popolazione totale dell’UE, e sono distribuite su circa 2.400 isole appartenenti a 13 paesi dell’UE.

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Il sito del CEMR informa che in occasione del Forum regionale per lo sviluppo sostenibile organizzato dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) e nell’ambito del Forum dei sindaci, si è tenuto il 7 aprile un evento sul processo di localizzazione degli SDG nelle città.

L’evento ha consentito a relatori di diversi organismi e paesi di parlare delle loro esperienze in merito all’attuazione degli SDG. “Questo scambio di buone pratiche, scrive il CEMR, ha mostrato l’utilità del Quadro di riferimento per le città sostenibili (RFSC) per diversi tipi di stakeholder, per aiutarli a implementare gli SDG nelle loro città, dove potrebbe non essere sempre popolare”.
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La Commissione europea attraverso un comunicato stampa scrive di aver “accolto con favore il rapido accordo politico” raggiunto il 23 aprile tra il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE sulla proposta sulla legge sui servizi digitali (DSA), proposta dalla Commissione nel dicembre 2020.

L’DSA definisce un nuovo standard senza precedenti per la responsabilità delle piattaforme online relative a contenuti illegali e dannosi. Fornirà una migliore protezione agli utenti di Internet e ai loro diritti fondamentali, oltre a definire un insieme unico di regole nel mercato interno, aiutando le piattaforme più piccole a crescere.

APPROFONDIMENTI

Pagina informativa sulla proposta della Commissione sulla legge sui servizi digitali

Legge sui servizi digitali: domande e risposte sulla proposta della Commissione
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Notizie
La Corte dei conti europea (ECA) ha pubblicato recentemente il suo programma di lavoro per il 2022 e oltre, elencandone le aree strategiche e le priorità di audit.

Questi riguarderanno un’ampia gamma di questioni, riflettendo le principali sfide e le principali preoccupazioni dell’UE.

Il primo di questi sarà la risposta dell’UE alla pandemia di COVID-19 e le sue ambizioni di combattere il cambiamento climatico.

I revisori esamineranno questi settori, e altri, per stabilire se l’UE sta utilizzando il denaro dei contribuenti in modo efficace per adempiere al suo mandato e ai suoi impegni.
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