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Un viaggio dall’Isola dei Topi a Strasburgo, alla scoperta del Consiglio d’Europa. Il protagonista è Geronimo Stilton – il topogiornalista più amato dai bambini di tutto il mondo, nato da un’idea di Elisabetta Dami – e l’occasione è il Semestre di Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che tra i suoi obiettivi ha la promozione di questa importante Organizzazione anche verso più piccoli. Lo rende noto il sito del Consiglio d’Europa.

Proprio con questo obiettivo nasce Benvenuti al Consiglio d’Europa, un’edizione speciale realizzata da Edizioni PIEMME-Mondadori Libri, in collaborazione con Atlantyca Entertainment, per il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Direzione Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza, in collaborazione con il Consiglio d’Europa, che permette a ragazze e ragazzi di scoprirne funzionamento, compiti e valori fondanti.

Accompagnato dalla sua famiglia, Geronimo Stilton si reca al Palazzo d’Europa, sede principale del Consiglio d’Europa, dove è stato invitato ad aprire l’Assemblea “Per un futuro insieme”.

Il topogiornalista incontrerà rappresentanti delle Istituzioni, relatori ed esperti pronti a raccontargli l’impegno di ciascuno in diversi settori, dalla promozione dell’empowerment femminile alla tutela dei minori, dagli interventi di valorizzazione e salvaguardia del patrimonio culturale europeo alla proposta di regolamentazione dell’impatto sui diritti umani dell’intelligenza artificiale. Una grande avventura per approfondire il lavoro del Consiglio d’Europa e le sue azioni a difesa di giustizia, uguaglianza e diritti umani.

L’edizione speciale di Benvenuti al Consiglio d’Europa è stata realizzata in tre lingue (italiano, francese, inglese) e stampata in 16 mila copie. La versione digitale è consultabile liberamente qui.
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Il sito del Comitato economico e sociale europeo (CESE) rende nota un’audizione recente del CESE nella quale si è sottolineata la necessità di aumentare il tasso di occupazione delle persone con disabilità, in particolare dei giovani. Nonostante gli sforzi legali, i dati mostrano che molti di loro stanno ancora subendo discriminazioni nel mondo del lavoro a causa di stereotipi che li dipingono come improduttivi.

Il CESE ha riunito i principali attori delle politiche in materia di disabilità, comprese le parti sociali e le organizzazioni della società civile. Il suo principale risultato è stato che la nuova strategia dell’UE sui diritti delle persone con disabilità ha riconosciuto chiaramente i principali problemi che devono affrontare i giovani con disabilità quando si tratta di occupazione e istruzione. La capacità della Strategia di affrontare concretamente queste preoccupazioni, tuttavia, è in discussione e le parti sociali devono ancora vedere quanto saranno ambiziosi e quantificabili questi sforzi.

Il tasso di disoccupazione delle persone con disabilità è sproporzionatamente elevato rispetto alla popolazione generale, soprattutto per le donne e i giovani, fa rilevare il CESE. Secondo i dati più recenti disponibili a livello dell’UE, le persone con disabilità hanno il 24,4% di probabilità in meno di essere assunte rispetto a quelle senza disabilità nell’UE. La pandemia di COVID-19 sembra aver aumentato questa disuguaglianza.

Uno dei principali prerequisiti per porre fine ad alcune di queste disuguaglianze, afferma il CESE, è consentire alle persone con disabilità di poter mantenere l’indennità di invalidità quando iniziano a lavorare, in modo da dare loro il tempo di diventare finanziariamente indipendenti e ridurre il costo aggiuntivo di vivendo che stanno affrontando.

digitalizzazione del mercato del lavoro potrebbe essere parte della soluzione.

Le persone con disabilità subiscono una maggiore discriminazione se sono giovani. Poiché il 2022 è l’Anno europeo della gioventù, fa notare il CESE, è essenziale acquisire una migliore comprensione della realtà affrontata da questo particolare gruppo. Trovare un lavoro è fondamentale per garantire l’inclusione sociale e per costruire il proprio percorso: questo include la possibilità di viaggiare all’estero per studio e lavoro.

Pertanto, l’Unione Europea deve agire per consentire alle persone con disabilità di cogliere questa opportunità con la stessa facilità di qualsiasi altro cittadino europeo. In molti paesi, non appena una persona con disabilità attraversa un confine nazionale, la sua disabilità non viene riconosciuta automaticamente e perde il sostegno ricevuto nel proprio paese di origine, senza sapere se riceverà assistenza dal paese in cui si è trasferita.
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C167 del 21 aprile pubblica le Conclusioni del Consiglio sul rafforzamento della mobilità, in particolare della mobilità europea, di docenti e formatori nel corso della loro istruzione e formazione iniziale e continua

La mobilità transnazionale permette agli insegnanti di sviluppare una vasta gamma di competenze. «Tuttavia, precisa il documento, solo una minoranza di insegnanti in Europa è stata all’estero per motivi professionali. Nel 2018, il 40,9 % degli insegnanti nell’UE ha sperimentato la mobilità transnazionale almeno una volta come studente, come insegnante o in entrambi i casi».

Esistono differenze sostanziali tra i paesi europei per quanto riguarda il tasso di partecipazione, informa il documento, e anche per quanto riguarda le materie insegnate, in quanto la mobilità resta troppo spesso la prerogativa dei docenti di lingue. Le tendenze relative alla mobilità dei docenti nell’ambito del programma Erasmus+ indicano inoltre che la maggior parte dei docenti partecipa a corsi all’estero, mentre l’affiancamento lavorativo in una scuola e gli incarichi di insegnamento sono meno utilizzati nonostante il loro maggiore impatto.

La mobilità transnazionale come parte della formazione iniziale dei docenti è importante, sottolinea il Consiglio. Oltre al beneficio per il futuro docente, “tale mobilità aumenta anche la partecipazione alla mobilità nelle fasi successive della carriera”. Tuttavia, la mobilità dei futuri docenti durante gli studi non è diffusa. Nel 2018, solo circa un quinto dei docenti della scuola secondaria di primo grado (20,9 %) dell’UE ha dichiarato di essersi recato all’estero durante gli studi. La mobilità di docenti e formatori è promossa e sponsorizzata a livello dell’UE e può essere sostenuta anche da meccanismi di finanziamento a livello nazionale.

La mobilità per il Consiglio dell’Unione è importante in quanto:

serve a rafforzare la capacità dei docenti e dei formatori di innovare e riflettere sulle pratiche al fine di soddisfare meglio le esigenze dei discenti;

contribuisce a sviluppare nei docenti e nei formatori il senso di appartenenza a una comunità europea dell’insegnamento e dell’apprendimento attraverso i legami intessuti durante e dopo le esperienze di mobilità, incoraggia la mobilità dei discenti e, più in generale, contribuisce allo sviluppo di una dimensione europea nelle attività e nei progetti dei loro istituti d’istruzione e di formazione nonché nelle strategie internazionali, e ha quindi un impatto sull’intero sistema d’istruzione e di formazione;

(la mobilità) è un’esperienza di apprendimento significativa, potenzialmente molto incisiva per i docenti e i formatori, sia futuri sia in servizio. Questi dovrebbero essere consapevoli delle opportunità di mobilità disponibili ed essere incoraggiati a partecipare alla mobilità durante l’istruzione e la formazione iniziale e continua;

sostiene lo sviluppo di reti di docenti e formatori in tutta l’Europa.

Promuovere opportunità di mobilità europea di docenti e formatori, ad esempio rimuovendo gli ostacoli esistenti se del caso, offrendo sostegno organizzativo e finanziario ove possibile, condividendo soluzioni per quanto riguarda l’organizzazione delle supplenze e promuovendo programmi di mobilità.

Il Consiglio quindi invita gli stati membri a:

Promuovere opportunità di mobilità dei dirigenti scolastici e incoraggiarne la mobilità a motivo non solo dei benefici che ne deriveranno per le loro carriere e i loro istituti d’istruzione e di formazione, ma anche come mezzo per sostenere e promuovere la mobilità dei docenti e dei formatori.

Integrare la mobilità nei sistemi d’istruzione e di formazione dei docenti e dei formatori, se del caso, per l’istruzione e la formazione iniziale e continua. Promuovere la partecipazione alle attività di Erasmus+, ad esempio le accademie dei docenti Erasmus + e le università europee. Le esperienze di cooperazione bilaterale possono essere un punto di partenza e costituire una fonte di ispirazione per sviluppi futuri.

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Il Team Europe Partnerships Portal (TEPP) è una nuova piattaforma ufficiale dell’Unione europea che sosterrà i paesi partner nella ricerca di strumenti innovativi ed efficaci per raggiungere i loro obiettivi di sviluppo sostenibile e costruire società inclusive e sostenibili tra tutti gli attori del Team Europe.

Il TEPP è già attivo e pronto per l’uso. Clicca qui per andare al sito.

La piattaforma crea un ponte tra i membri di Team Europe e i paesi partner, supportando l’emergere di partenariati e fornisce informazioni chiave sui fornitori di servizi e competenze di Team Europe disponibili nell’UE. Fornisce inoltre informazioni sull’assistenza disponibile nei settori prioritari dell’UE e include uno strumento di “matchmaking” per riunire domanda e offerta di competenze e assistenza.
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