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Il servizio stampa della Commissione europea ha reso noto che l’evento e la campagna di donazione globale “Stand Up for Ukraine” ha raccolto 9,1 miliardi di euro per le persone in fuga dall’invasione russa, all’interno dell’Ucraina e all’estero, incluso 1 miliardo di euro dalla Commissione europea.

Inoltre, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha annunciato un prestito aggiuntivo di 1 miliardo di euro per coprire i bisogni delle persone sfollate a causa dell’invasione.

Di questi 10,1 miliardi di euro in impegni e finanziamenti della BERS, 1,8 miliardi di euro sono destinati agli sfollati interni e 8,3 miliardi di euro ai rifugiati negli Stati membri e nei paesi dell’UE in prima linea, come la Moldova.

L’impegno di 9,1 miliardi di euro è così suddiviso:

4,1 miliardi di euro sono contributi finanziari e donazioni in natura per sfollati interni e rifugiati promessi da governi, aziende e individui in tutto il mondo.

5 miliardi di euro sono prestiti e sovvenzioni da istituzioni finanziarie pubbliche europee (Banca europea per gli investimenti e Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa).

Gli impegni dei governi per gli sfollati interni in Ucraina saranno ora incanalati in gran parte attraverso le autorità ucraine, a livello centrale e locale. Le donazioni del settore privato e degli individui per gli sfollati interni saranno convogliate principalmente attraverso le agenzie delle Nazioni Unite

APPROFONDIMENTI

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La campagna Stand Up For Ukraine
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“La fuga dei cervelli, unita al calo demografico, sta spingendo le risorse umane critiche fuori da diverse regioni europee, minandone il potenziale di crescita”, così recita un comunicato stampa della DG Politica Regionale della Commissione europea.

“Rischia a sua volta di ampliare ulteriormente le disparità territoriali e incide sulla sostenibilità del modello europeo di integrazione e crescita“.

La Commissione europea, rende noto il comunicato, si impegna ad affrontare il fenomeno e sostenere le regioni colpite, pianificando una comunicazione dedicata entro la fine del 2022.

Sono state avviate consultazioni pubbliche e richieste di prove per raccogliere prove, opinioni e suggerimenti da cittadini e parti interessate.

I contributi degli enti locali e regionali, delle associazioni professionali e delle organizzazioni giovanili e studentesche saranno particolarmente utili per cogliere le dimensioni e le cause della fuga dei cervelli e per dare forma alle future iniziative dell’UE.

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