E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Nel contesto dell’Anno europeo della gioventù 2022 e della Conferenza sul futuro dell’Europa, il Comitato europeo delle regioni (CdR), insieme al Forum europeo della gioventù ha avviato il processo di co-creazione di una Carta europea per la gioventù e la democrazia.

“La Carta si sforzerà di costruire e consolidare uno spazio democratico favorevole ai giovani per garantire che le voci dei giovani siano rappresentate formalmente, continuamente e permanentemente nell’Unione europea”, precisa il sito del CdR. ​ Il processo di co-creazione della Carta è stato avviato durante il 9° Vertice delle Regioni e delle Città a Marsiglia, al quale ha partecipato anche Stefano Bonaccini, Presidente AICCRE e CEMR.

Per raggiungere il suo obiettivo di responsabilizzare e includere i giovani nel processo decisionale, le proposte per la Carta saranno raccolte attraverso processi partecipativi, che possono includere conferenze, workshop, consultazioni online, ecc. per consentire ai giovani di esprimere le proprie idee e di confrontarsi con rappresentanti locali e regionali e altre parti interessate.

La cerimonia di firma finale si terrà nel dicembre 2022 durante la sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni per approvare la Carta.

Maggiori informazioni saranno disponibili sulla pagina web dedicata .
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
L’ufficio stampa della Commissione europea rende noto che la Commissione, la Banca europea per gli investimenti (BEI) e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) hanno firmato l’accordo di garanzia su una garanzia di bilancio dell’Unione europea di 19,65 miliardi di euro per sostenere progetti di investimento in tutta Europa.

Gli investimenti nell’ambito del programma InvestEU si concentreranno su quattro aree politiche: infrastrutture sostenibili; ricerca, innovazione e digitalizzazione; piccole e medie imprese; e investimenti e competenze sociali.

La Commissione europea e la BEI hanno inoltre firmato l’accordo InvestEU Advisory Hub che fornirà fino a 270 milioni di euro per lo sviluppo del mercato, lo sviluppo di competenze e servizi di consulenza a livello di progetto negli stessi ambiti politici.

InvestEU è costituito da tre componenti: il fondo InvestEU, il polo di consulenza InvestEU e il portale InvestEU. Fornendo una garanzia di bilancio dell’UE di 26,2 miliardi di euro a sostegno delle operazioni di finanziamento e di investimento, il programma InvestEU attirerà finanziamenti pubblici e privati ​​con l’obiettivo di mobilitare almeno 372 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi entro il 2027, a beneficio delle persone e delle imprese in tutta Europa. Oltre a garantire volumi di investimento significativi, si concentrerà sull’abilitazione del finanziamento di investimenti che forniscono il massimo impatto per gli obiettivi politici target.

APPROFONDIMENTI

Domande e risposte: InvestEU

Sito web di InvestEU

Sito web della BEI e di InvestEU

Servizi di consulenza della BEI nell’ambito di InvestEU

Sito web del FEI e di Invest EU

Il FEIS e la sua eredità

Impatto macroeconomico del Fondo europeo per gli investimenti strategici
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione ha approvato il 9 marzo 225 progetti nell’ambito dello strumento di supporto tecnico (STI) per sostenere gli Stati membri nella preparazione, progettazione e attuazione di riforme che porteranno a amministrazioni pubbliche moderne e resilienti, strategie di crescita sostenibile ed economie resilienti, migliorando nel contempo la loro capacità di reagire alle crisi attuali e future. Diversi progetti di riforma sono inclusi anche nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza . Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione.

Le riforme degli Stati membri sono sostenute dalla STI, con un bilancio totale di 116,8 milioni di EUR per l’anno 2022. La STI è uno strumento orientato alla domanda che mette a disposizione competenze su misura per il futuro.

La STI 2022, precisa la Commissione, “continuerà a sostenere gli Stati membri nella progettazione e nell’attuazione delle riforme verso le transizioni verde e digitale, nonché a migliorare la capacità operativa e l’efficienza delle loro pubbliche amministrazioni. Ad esempio, il 36% delle richieste si concentra sugli obiettivi del Green Deal e il 51% sulla transizione digitale . Inoltre, il 57% delle richieste selezionate per il sostegno della STI per il 2022 è legato a riforme nell’ambito dei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri”.

Il programma di lavoro della STI 2022 comprende anche alcune novità:

progetti multipaese o multiregione: questi progetti offrono supporto tecnico per affrontare sfide comuni in diversi Stati membri o regioni, concentrandosi sulle stesse priorità. Questi progetti promuovono l’apprendimento reciproco e lo sviluppo di approcci comuni tramite scambi tra pari.

Progetti faro: ideati dalla Commissione per sostenere le riforme ampiamente necessarie nei diversi Stati membri e in linea con le principali priorità dell’UE. Ad esempio, il progetto faro “Support to the Renovation Wave” si rivolge agli Stati membri che desiderano progettare e attuare riforme a sostegno della ristrutturazione degli edifici. Il progetto faro “Attuazione della garanzia europea per l’infanzia” sostiene gli Stati membri nell’attuazione della raccomandazione del Consiglio che istituisce una garanzia europea per l’infanzia . Offre supporto tecnico per attuare azioni e politiche volte a prevenire e combattere la povertà infantile e l’esclusione sociale. Il 50% delle richieste è legato a progetti faro, come il turismo, l’ondata di rinnovamento, l’integrazione di genere, la pubblica amministrazione e l’integrazione dei migranti, mentre il 30% delle richieste riguarda progetti multipaese o multiregione.

La STI 2022 continuerà a sostenere gli Stati membri nella progettazione e nell’attuazione delle riforme verso le transizioni verde e digitale, nonché a migliorare la capacità operativa e l’efficienza delle loro pubbliche amministrazioni. Ad esempio, il 36% delle richieste si concentra sugli obiettivi del Green Deal e il 51% sulla transizione digitale . Inoltre, il 57% delle richieste selezionate per il sostegno della STI per il 2022 è legato a riforme nell’ambito dei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri.

Per maggiori informazioni

Sito web di supporto alle riforme

Strumento di supporto tecnico

Schede nazionali sui progetti di riforma degli Stati membri

Programma di lavoro annuale STI 2022

Elenco completo dei progetti STI

Domande e risposte sullo strumento di supporto tecnico 2022
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
L’Agenzia ANSA riferisce che i rappresentanti politici italiani degli enti locali sono divisi sul peso dei territori nell’elaborazione delle politiche Ue: il 51% ritiene che Regioni e città non abbiano un’influenza sufficiente sul futuro dell’Unione, mentre il restante 49% ha un giudizio positivo al riguardo.

È uno dei risultati principali di un sondaggio pubblicato in occasione della Settimana europea delle regioni e delle città e condotto dal Comitato europeo delle Regioni (CdR) su oltre tremila politici locali, di cui 159 in Italia, quinto Paese per numero di adesioni.

In Europa il dato differisce significativamente tra i Paesi: la percentuale di chi considera scarso il peso degli enti locali sul futuro dell’Ue varia dall’87% in Ungheria al 12% in Grecia.

Dal sondaggio emerge che la quasi totalità dei politici locali italiani considera, inoltre, importante il miglioramento dell’accesso delle amministrazioni locali ai finanziamenti Ue (99%) e l’aumento del peso delle regioni e delle amministrazioni locali sull’elaborazione delle politiche dell’Ue (94%), due dati superiori alla media europea rispettivamente di 5 e 7 punti percentuali.

Tra i temi su cui le Regioni e le città italiane vorrebbero avere più voce in capitolo nel processo decisionale europeo rientrano economia, giustizia sociale e occupazione (55%); cambiamento climatico (53%) e istruzione, cultura, gioventù e sport (48%), priorità in linea con quelle espresse dai politici locali in Europa. Sull’immigrazione, invece, si registra un maggior interesse da parte degli italiani (38%) rispetto alla media europea (29%). La maggior parte degli intervistati, tanto in Italia (55%), quanto in Europa (54%), infine, è a conoscenza della Conferenza sul futuro dell’Europa, ma solo una minima parte, il 3%, partecipa attivamente all’iniziativa.

Fonte: ANSA
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Il servizio stampa della Commissione europea rende noto che la Commissione ha proposto l’8 marzo lo schema di un piano per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030, a cominciare dal gas, alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina.

“Questo piano delinea anche una serie di misure per rispondere all’aumento dei prezzi dell’energia in Europa e per ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno. REPowerEU cercherà di diversificare le forniture di gas, accelerare l’introduzione di gas rinnovabili e sostituire il gas nel riscaldamento e nella produzione di energia. Ciò può ridurre la domanda dell’UE di gas russo di due terzi entro la fine dell’anno”, precisa il comunicato della Commmisione.

La Commissione intende presentare entro aprile una proposta legislativa che prevede che lo stoccaggio sotterraneo del gas in tutta l’UE sia riempito almeno fino al 90% della sua capacità entro il 1° ottobre di ogni anno. La proposta comporterebbe il monitoraggio e l’applicazione dei livelli di riempimento e integrerebbe accordi di solidarietà tra gli Stati membri. La Commissione prosegue la sua indagine sul mercato del gas in risposta alle preoccupazioni circa le potenziali distorsioni della concorrenza da parte degli operatori, in particolare Gazprom.

Per far fronte all’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia, continua il comunicato, “la Commissione esaminerà tutte le possibili opzioni per misure di emergenza volte a limitare l’effetto di contagio dei prezzi del gas sui prezzi dell’elettricità, come limiti temporanei di prezzo. Valuterà inoltre le opzioni per ottimizzare la progettazione del mercato elettrico tenendo conto della relazione finale dell’Agenzia dell’UE per la cooperazione tra i regolatori dell’energia (ACER) e altri contributi sui vantaggi e gli svantaggi dei meccanismi di tariffazione alternativi per mantenere l’elettricità accessibile, senza interrompere la fornitura e ulteriori investimenti nella transizione verde”.

La Commissione propone di sviluppare un piano REPowerEU che aumenterà la resilienza del sistema energetico a livello dell’UE basato su due pilastri: diversificare l’approvvigionamento di gas, tramite maggiori importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) e gasdotti da fornitori non russi e maggiori volumi di produzione e importazioni di biometano e idrogeno rinnovabile; e, riducendo più rapidamente l’uso di combustibili fossili nelle nostre case, edifici, industria e sistema elettrico, aumentando l’efficienza energetica , aumentando le energie rinnovabili e l’elettrificazione e affrontando i colli di bottiglia delle infrastrutture.

La piena attuazione delle proposte “Fit for 55” della Commissione ridurrebbe già del 30% il nostro consumo annuo di gas fossile, pari a 100 miliardi di metri cubi (bcm), entro il 2030. Con le misure del piano REPowerEU, potremmo rimuovere gradualmente almeno 155 miliardi di metri cubi di consumo di gas fossile, equivalente al volume importato dalla Russia nel 2021. Quasi due terzi di tale riduzione possono essere raggiunti entro un anno , ponendo fine all’eccessiva dipendenza dell’UE da un unico fornitore. La Commissione propone di collaborare con gli Stati membri per individuare i progetti più idonei a raggiungere questi obiettivi, basandosi sull’ampio lavoro già svolto sui piani nazionali per la ripresa e la resilienza.

Per maggiori informazioni

Comunicazione su REPowerEU: azione europea congiunta per un’energia più accessibile, sicura e sostenibile

domande e risposte

Scheda informativa – REPowerEU

Sito web del Green Deal europeo

0

coesione, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Il sito della DG Politica Regionale della Commissione europea rende noto che e’ ancora aperto il bando per diventare partner di EURegionsWeek 2022.

Nel corso della 20° edizione si potrà discutere di Transizione verde, Coesione territoriale, Transizione digitale ed Empowerment giovanile.

SITO WEB

La guida EURegionsWeek 2022
0

E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Secondo i recenti dati, rende noto il sito del Parlamento europeo, le donne continuano a essere sottorappresentate in politica e nella vita pubblica sia a livello locale e nazionale che a livello europeo.

Nel corso degli anni, la percentuale di donne europarlamentari è cresciuta. Dal 1952 fino alle prime elezioni del 1979 sono state solo 31 le eurodeputate in carica. Con le prime elezioni dirette del Parlamento europeo la quota femminile arrivò al 15,2%. La percentuale delle donne nel Parlamento europeo è poi cresciuta costantemente a ogni elezione. Al momento, le donne rappresentano il 40,4% e si tratta della percentuale più alta mai raggiunta.

La rappresentanza femminile al Parlamento europeo è superiore a quella presente nei parlamenti nazionali, sia a livello europeo che mondiale. Le eurodeputate italiane rappresentano il 41% degli eletti italiani, in linea con la media generale del Parlamento europeo.

Da gennaio 2022, il Parlamento europeo è guidato da una donna: l’europarlamentare maltese Roberta Metsola. Nella nona legislatura, rende noto il Parlammento, quella attualmente in corso, 8 dei 14 vicepresidenti sono donne, il che rappresenta un aumento rispetto alla passata legislatura nella quale le vicepresidenti donne erano soltanto 5.

Nel 2019 due delle istituzioni europee hanno eletto per la prima volta ai loro vertici una donna.

Ursula von der Leyen è diventata presidente della Commissione europea con un Collegio di commissari formato da 12 donne e 14 uomini e Christine Lagarde è diventata presidente della Banca centrale europea, sostenuta dal Parlamento europeo, che aveva chiesto più donne in incarichi di alto livello negli affari economici e monetari.

Il processo decisionale economico continua ad essere l’area in cui l’UE ottiene il punteggio più basso in termini di uguaglianza di genere e rappresentazione delle donne.

Approfondimenti sul tema

Violenza di genere: come viene affrontata nell’UE?

Divario retributivo di genere: cosa fa il Parlamento per ridurlo?

Cronologia delle tappe fondamentali dell’UE nella lotta per i diritti delle donne
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
L’UCLG (United Cities and Local Governments) ha lanciato un messaggio di solidarietà e sostegno ai cittadini ucraini e russi, impegnandosi a garantire i diritti umani delle popolazioni sfollate e rifugiate, ricollocando quante più persone possibile.

L’UCLG nella sua dichiarazione ha espresso il proprio shock e condannato il lancio di attacchi militari su città e regioni in tutta l’Ucraina.

“Come leader locali e regionali del mondo, chiediamo che tutte le azioni militari cessino immediatamente, che le truppe vengano richiamate e che vengano rispettati tutti gli accordi internazionali. Soprattutto, condanniamo l’attacco a tutte le vite innocenti e ai mezzi di sussistenza”.

Come governi locali e regionali siamo impegnati a facilitare la pace e la democrazia, continua la dichiarazione. “Pertanto, come la più ampia rappresentanza di città e governi locali diplomatici, ci impegniamo a garantire che i governi locali, attraverso tutti i meccanismi di governance disponibili, continuino a dialogare in modo costruttivo e a lavorare insieme in modo solidale tra tutte le parti verso una soluzione diplomatica”. Parliamo con una sola voce quando diciamo che nulla può giustificare la guerra, il prendere di mira le città e la perdita di vite civili innocenti.

Ci dovrebbe essere sempre spazio per il dialogo e noi, continua l’UCLG, “stiamo con tutti i popoli colpiti dal conflitto e con i nostri membri di entrambi i paesi le cui comunità dovranno sopportare queste azioni militari. Chiediamo alla comunità internazionale di sostenere i rifugiati e agli sfollati e a impegnarsi ad accoglierli nei limiti delle nostre capacità individuali”. Come leader locali, conclude la Dichiarzione, “dovremmo lottare per un continuo dialogo costruttivo tra le nostre comunità e salvaguardare il loro benessere”.

Scarica qui la dichiarazione.
0

PREVIOUS POSTSPage 1 of 2NO NEW POSTS