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la Commissione europea ha lanciato il Premio Capitali europee dell’inclusione e della diversità . Questa nuova iniziativa integra il Mese annuale della diversità dell’UE , che aumenta la consapevolezza sull’importanza della diversità e dell’inclusione sul posto di lavoro e nelle nostre società.

Il premio riconosce il lavoro svolto da città, paesi o regioni in Europa per promuovere l’inclusione e creare società prive di discriminazione.

Il Premio è aperto a tutte le autorità locali dell’UE che stanno costruendo società più eque promuovendo la diversità e l’inclusione in termini di:
Sesso
Origine razziale o etnica
Religione o credo
Disabilità
Età
Identità LGBTIQ

Una città o una regione potrebbe ottenere il riconoscimento che merita per aver costruito un ambiente che consenta a tutti di sentirsi al sicuro e realizzare il proprio potenziale.

Ci sono due categorie principali:

Enti locali con meno di 50 000 abitanti
Enti locali con più di 50 000 abitanti
Verrà inoltre assegnato un Premio speciale per l’inclusione dei Rom.
si può presentare la domanda in qualsiasi lingua ufficiale dell’UE.

Ai candidati verrà chiesto di fornire una descrizione delle iniziative chiave che promuovono la diversità e l’inclusione. Saranno un vantaggio le iniziative che affrontino in modo completo diversi motivi di discriminazione (in particolare sesso, età, disabilità, origine etnica/razziale, religione e orientamento sessuale/identità di genere ed espressione di genere) e dimostreranno un approccio intersezionale.

Si può presentare la domanda entro il 15 febbraio 2022. La cerimonia di premiazione si terrà il 28 aprile 2022.

Maggiori informazioni sulle regole e sul processo di candidatura

Il regolamento del concorso

Il sito del Premio Capitali Europee dell’Inclusione e della Diversità
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E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione europea ha proposto al Parlamento europeo e al Consiglio di sottoscrivere una dichiarazione di diritti e principi che guideranno la trasformazione digitale nell’UE.Lo rende noto il servizio stampa della Commissione.

La bozza di dichiarazione sui diritti e principi digitali mira “a fornire un punto di riferimento sul tipo di trasformazione digitale che l’Europa promuove e difende. Fornirà inoltre una guida per i responsabili politici e le aziende quando si occupano di nuove tecnologie”.
Secondo la Commissione, i diritti e le libertà sanciti dal quadro giuridico dell’UE e i valori europei espressi dai principi dovrebbero essere rispettati online come offline.

Una volta approvata congiuntamente, la Dichiarazione definirà anche l’approccio alla trasformazione digitale che l’UE promuoverà nel mondo.

La bozza di dichiarazione riguarda i diritti e i principi chiave per la trasformazione digitale, come mettere al centro le persone e i loro diritti, sostenere la solidarietà e l’inclusione, garantire la libertà di scelta online, promuovere la partecipazione allo spazio pubblico digitale, aumentare la sicurezza e l’emancipazione delle persone e promuovere la sostenibilità del futuro digitale.

La dichiarazione, precisa la Commissione europea, “è radicata nel diritto dell’UE, dai Trattati alla Carta dei diritti fondamentali ma anche nella giurisprudenza della Corte di giustizia. Si basa sull’esperienza del pilastro europeo dei diritti sociali”.

Approfondimenti

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull’istituzione di una dichiarazione europea sui diritti e principi digitali

Scheda informativa sui diritti e principi digitali per tutti nell’UE

Bussola Digitale: la via europea per il Decennio Digitale

La comunicazione sulla via del decennio digitale

Dichiarazione di Tallinn sull’eGovernment

Dichiarazione di Berlino sulla società digitale e il governo digitale basato sul valore

Dichiarazione di Lisbona – La democrazia digitale con uno scopo
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E-News, politica europea, Ultime Notizie, Notizie
In una risoluzione adottata il 28 gennaio in sessione plenaria, il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha ricordato che i principi di sussidiarietà e proporzionalità sono il modo migliore per garantire che un processo decisionale efficace ed efficiente rifletta le reali esigenze dei cittadini.

Tra le raccomandazioni chiave della risoluzione vi è quella che auspica “un chiaro coinvolgimento istituzionale degli enti locali e regionali nella progettazione e attuazione delle politiche in materia di clima, energia e ambiente, per l’accesso diretto ai finanziamenti dell’UE, la riduzione al minimo degli ostacoli burocratici e per programmi coordinati a tutti i livelli di governance e, in particolare, il piani di investimento a sostegno del Green Deal europeo e dei piani di ripresa e resilienza“.
Inoltre, per il CdR, la Conferenza sul futuro dell’Europa è da considerare come “punto di partenza per un processo democratico di piena responsabilizzazione a livello europeo, nazionale, regionale e locale“; Il CdR, infine, ribadisce la necessità di un dibattito continuo, “realmente inclusivo, trasparente, decentrato, geograficamente e politicamente equilibrato sul futuro dell’Unione europea”.

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