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L’UCLG ha pubblicato sul proprio sito la pubblicazione interattiva “Inclusive Local Citizenship: Fostering the Right to the City for All”(Cittadinanza locale inclusiva: Promuovere il diritto alla città per tutti).

Ripensare l’idea di cittadinanza da una prospettiva urbana offre l’opportunità di proporre geografie e approcci alternativi alla cittadinanza basati sui principi dei diritti umani, che comportano processi di inclusione più ampi. L’inclusione qui va intesa come rafforzamento del senso di appartenenza e piena partecipazione alla vita della città, sia socialmente, politicamente, culturalmente, economicamente o in termini di utilizzo dello spazio pubblico. In tal senso, la cittadinanza locale inclusiva è un modo per garantire il Diritto alla Città e, di conseguenza, per rivendicare la città come spazio co-creato e collettivo per e dai suoi abitanti, indipendentemente dal loro background, status sociale o giuridico.

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Notizie
“Negli ultimi due decenni, abbiamo assistito a una crescente sfiducia e polarizzazione nelle nostre società”, ha dichiarato Bernd Vöhringer, vicepresidente del Congresso dei poteri locali e regionali (CPLRE), in un videomessaggio al vertice internazionale dei sindaci su “Vivere insieme” , tenutasi a Izmir il 10 dicembre scorso. Ricordiamo che la delegazione italiana del Congresso è guidata dall’AICCRE.
Il vicepresidente ha evidenziato diversi fattori aggravanti come il divario tra ricchi e poveri, il contrasto tra aree rurali e urbane, la sfida ai diritti acquisiti, ad esempio delle donne e delle persone LGBTI, e l’aumento dei partiti di estrema destra e della retorica anti-rifugiati.

È nostra responsabilità come sindaci contrastare questo fenomeno“, ha sottolineato Vöhringer, invitando a combattere due tendenze forti: in primo luogo, le fake news e la disinformazione che “in un tweet” contribuiscono a polarizzare la società e ad alimentare la sfiducia tra i cittadini in un contesto di teorie cospirazioniste; in secondo luogo, l’incitamento all’odio xenofobo e la retorica anti-migranti che costituiscono una minaccia alla coesione sociale.

Tra i modi per contrastare queste tendenze che minano la democrazia, il Vicepresidente del Congresso ha insistito sul ruolo dei media locali, sul lavoro con i giovani e sulla necessità di un maggiore lavoro di ricerca su questo fenomeno. In questo contesto, il Congresso ha avviato un progetto congiunto con accademici ed esperti delle istituzioni universitarie di Ludwigsburg, Budapest, Bucarest, Kosice e Vienna. Sulla base dell’analisi delle esperienze degli enti locali, il progetto si tradurrà in uno studio da presentare alla Sessione del Congresso nel marzo 2022.

Inoltre, contro l’aumento delle politiche populiste, il rifiuto delle comunità di migranti e rifugiati e la radicalizzazione, il vicepresidente del Congresso ha chiesto l’attuazione di politiche di integrazione precoce e il rafforzamento del dialogo interculturale e interreligioso. Questo è l’obiettivo del toolkit sviluppato dal Congresso per aiutare le città e le regioni a riunire diverse comunità e scambiare buone pratiche in questo campo.
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In vista della Giornata dei diritti umani, il Consiglio d’Europa ha pubblicato una versione aggiornata e ampliata del suo sito web interattivo che mette in evidenza l’ impatto della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Il sito fornisce circa 175 esempi di sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che, a seguito della loro attuazione da parte degli Stati membri, hanno contribuito a determinare cambiamenti positivi significativi per i richiedenti coinvolti e per la società in generale.

La versione aggiornata del sito include una nuovissima sezione su Diritti umani e salute , accanto a sezioni aggiunte di recente su Libertà dalla violenza contro le donne e Diritti umani e ambiente, oltre a una selezione di nuovi casi studio, video e animazioni.

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La disoccupazione di lunga durata può avere gravi conseguenze sia per i disoccupati sia per la crescita e le finanze pubbliche, ma le misure adottate per contrastarla non sono sufficientemente mirate, secondo una relazione pubblicata dalla Corte dei conti europea e richiamata dalla Gazzetta ufficiale della Comunità europea C497 del 10 dicembre. Mediante il Fondo sociale europeo (FSE), l’UE finanzia dal 2014 diverse misure volte a promuovere l’accesso all’occupazione. Tuttavia, tali misure dell’FSE non sono sempre state adeguate nel rispondere alle esigenze specifiche di chi è disoccupato da molto tempo. Gli auditor raccomandano alla Commissione europea di insistere affinché gli Stati membri adottino un approccio personalizzato per fornire sostegno a tali disoccupati mediante il nuovo FSE+ per il periodo 2021-2027. Raccomandano altresì alla Commissione di valutare l’efficacia delle misure di “accesso all’occupazione” rivolte nello specifico ai disoccupati di lunga durata.

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