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A tre mesi dalla conferenza sul clima COP26 delle Nazioni Unite a Glasgow, in Scozia, ritenuta cruciale per il futuro dell’umanità, è stato reso noto il rapporto sul clima del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) delle Nazioni Unite.Una delle questioni centrali, recita il rapporto, sarà la capacità del mondo di limitare il riscaldamento globale a +1,5 C rispetto all’era preindustriale, obiettivo ideale dell’Accordo di Parigi.

È un vero e proprio “codice rosso per l’umanità”, e “Il peggio deve ancora venire e a pagarne il prezzo saranno i nostri figli e nipoti, più che noi stessi”, si legge nell’introduzione. La ricetta per riportare il termometro in equilibrio consiste nel dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e portarle a uno zero netto entro il 2050. Se non si inverte la rotta, evidenziano gli scienziati, nel 2030 potremmo arrivare a 1,5 gradi e nel 2.100 fino a 4.

Una delle questioni centrali sarà la capacità del mondo di limitare il riscaldamento globale a +1,5 C rispetto all’era preindustriale, obiettivo ideale dell’Accordo di Parigi. Oltre quella soglia, le ripercussioni sulla vita delle persone potrebbero essere molto incisive: con 1,5°C di riscaldamento globale, infatti, ci si attende un incremento del numero di ondate di calore, stagioni calde più lunghe e stagioni fredde più brevi.

Con un riscaldamento globale di 2°C, gli estremi di calore raggiungerebbero più spesso soglie di tolleranza critiche per l’agricoltura e la salute”. Secondo il co-presidente del Gruppo di Lavoro I dell’IPCC, Panmao Zhai “i cambiamenti climatici stanno già influenzando ogni regione della terra, in molteplici modi. I cambiamenti che stiamo vivendo aumenteranno con un ulteriore incremento del riscaldamento”.

Mai così tanta Co2. Nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di Co2 erano le più alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra (metano e biossido di azoto) le più elevate degli ultimi 800.000 anni; negli ultimi 50 anni la temperatura della Terra è cresciuta a una velocità che non ha uguali negli ultimi 2.000 anni.

Il livello del mare cresce in fretta. Co2, ma non solo. Un altro allarme arriva dal mare: il continuo aumento del livello delle sue acque è uno dei fenomeni dei cambiamenti climatici già in atto, “irreversibili in centinaia o migliaia di anni”. Gli esperti rilevano che il climate change riguarda ogni area della Terra e tutto il sistema climatico. Tuttavia, avvertono, forti e costanti riduzioni di emissioni di Co2 e di altri gas serra limiterebbero i cambiamenti climatici.

Gli effetti dureranno millenni. Molte conseguenze del riscaldamento
 globale, soprattutto quelli che hanno conseguenze sugli negli oceani e nelle zone polari, “sono irreversibili per i prossimi secoli o millenni”. Il livello del mare continuerà a salire inevitabilmente, tra 28 e 55 centimetri entro la fine del secolo rispetto ai livelli attuali. A lunghissimo termine, il livello del mare si alzerà tra i due e i tre metri nei prossimi 2000 anni se il riscaldamento globale resterà a 1,5 gradi come proposto dall’accordo di Parigi, ma potrebbe superare i 20 metri con un innalzamento di 5 gradi.



Aumento di eventi estremi senza precedenti. Il Pianeta subirà un aumento “senza precedenti” di eventi meteorologici estremi come ondate di calore, siccità, nubifragi o inondazioni anche se il riscaldamento globale sarà limitato a +1,5 gradi centrigradi: “Sperimenteremo eventi senza precedenti, sia per la loro portata, la loro frequenza, il loro tempo o la loro posizione”, hanno osservato gli scienziati, avvertendo che alcuni di questi fenomeni possono verificarsi contemporaneamente, si legge nel report.

Ricordiamo l’iniziativa “All4Climate – Italy 2021”, che raccoglie tutti gli avvenimenti dedicati alla lotta contro i cambiamenti climatici che si svolgeranno in Italia quest’anno, lanciato dal Ministero della Transizione Ecologica in collaborazione con Connect4Climate del Gruppo Banca Mondiale e con la partecipazione di Regione Lombardia e Comune di Milano, all’interno della quale, organizzato dall’AICCRE, si svolgerà il 30 settembre alle ore 13 il 2° Dialogo Ministeriale con i Governi Locali e Regionali sull’attuazione multilivello dell’Accordo di Parigi

L’evento è finalizzato a rafforzare la collaborazione tra tutti i livelli di governo: l’azione per il clima come responsabilità di tutti; promuovere la neutralità climatica; finanziare le azioni. Co-organizzato da UNEP, UNDP, UN-Habitat, ICLEI, UCLG, Patto globale dei sindaci, Regione Emilia-Romagna.

All4Climate – Italy 2021 comprende l’intera scaletta degli eventi climatici che si svolgeranno in Italia quest’anno. Il suo obiettivo, si legge sul sito, è semplice: “rendere il 2021 un anno fondamentale per l’ambizione climatica. All4Climate offre un’opportunità unica per i campioni del clima di tutto il mondo di contribuire direttamente agli incontri pre-COP di settembre a Milano e alla COP26 di novembre, ospitata dal Regno Unito in collaborazione con l’Italia”.
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