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Sebbene l’emergenza climatica rimanga un argomento d’estrema attualità, il percorso verso la neutralità in termini di emissioni di carbonio deve tenere conto delle sfide poste dalla crisi COVID-19 e delle specificità di ciascun territorio. È questo il contesto nel quale è stato elaborato il parere presentato in plenaria il 30 giugno scorso dal Comitato europeo delle regioni (CdR) in materia di clima in occasione della COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, prevista a novembre 2021 a Glasgow (Scozia).

Il CdR sostiene pienamente l’obiettivo dell’UE di “ridurre almeno del 55%” le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, e l’obiettivo di conseguire la neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050. Tuttavia, gli enti locali e regionali devono essere coinvolti attivamente nell’elaborazione delle politiche in materia di clima e dotati degli strumenti necessari per conseguire tale obiettivo. È questo uno dei messaggi principali del parere Un traguardo climatico 2030 più ambizioso per l’Europa in vista della COP 26

il CdR ha dichiarato: “L’Unione europea non sarà in grado di raggiungere gli obiettivi climatici senza il coinvolgimento degli enti locali e regionali e senza dotarli delle risorse necessarie per attuare le misure di lotta contro il riscaldamento globale. A tal fine, dobbiamo assolutamente ridurre la complessità dell’accesso ai finanziamenti e fornire assistenza tecnica in materia di ingegneria. Dobbiamo inoltre tenere conto delle specificità di ciascun territorio al fine di garantire una transizione equa che sia accettabile per tutti i cittadini europei. Nel quadro della prossima conferenza delle Nazioni Unite sul clima, chiediamo che i contributi degli enti locali e regionali in materia di clima siano misurati, integrati e valorizzati nei contributi nazionali “.

Il Comitato rinnova l’invito a lanciare un quadro di valutazione regionale europeo al fine di disporre di dati concreti sui progressi climatici compiuti a livello locale e regionale. In questo senso, ribadisce il proprio sostegno a un sistema di contributi determinati a livello regionale e locale per riconoscere ufficialmente, monitorare e incoraggiare la riduzione delle emissioni di carbonio da parte delle città, dei governi locali e delle regioni a livello globale. L’Assemblea invita la Commissione europea a collaborare con il CdR per riconoscere formalmente i contributi determinati a livello regionale e locale (RLDC) come complementari ai contributi determinati a livello nazionale (NDC) nel quadro dell’accordo di Parigi sul clima.

Il CdR chiede pertanto un ruolo di primo piano per gli enti locali e regionali in occasione della COP26 e propone di riprodurre il processo della dichiarazione di Edimburgo sulla biodiversità, al fine di consolidare il riconoscimento, l’impegno e la responsabilizzazione degli enti locali e regionali nell’ambito dell’accordo di Parigi e dell’intero processo delle Nazioni Unite contro il riscaldamento globale.

Il Comitato invita i partner della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) a rafforzare l’integrazione verticale dell’azione per il clima e a istituire un memorandum d’intesa con il CdR quale rappresentante istituzionale delle città e delle regioni europee.

L’Assemblea europea dei rappresentanti locali e regionali invita la Commissione europea a organizzare congiuntamente una giornata tematica sull’azione locale per il clima nell’UE in occasione della COP 26. Al fine di rafforzare l’impegno dei cittadini, il CdR invita tutti i suoi membri a organizzare COP locali e regionali nelle rispettive comunità prima della COP 26.

Il CdR sottolinea tra l’altro l’importanza di una sussidiarietà attiva per le politiche in materia di clima e ricorda che la governance multilivello e la sussidiarietà sono fondamentali per garantire la neutralità climatica e coinvolgere i cittadini dell’UE nel processo. In questo senso, ribadisce il proprio sostegno al Patto dei sindaci quale acceleratore della transizione ecologica a livello locale e regionale. Il Comitato fa parte del Consiglio politico del Patto e promuove questa iniziativa attraverso ventisette dei suoi membri, che costituiscono la Camera degli ambasciatori nazionali del Patto dei sindaci .
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