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Siamo a un punto cruciale per la posizione dell’Europa sulla migrazione. Da un lato, la Commissione europea ha appena pubblicato un nuovo Patto su Migrazione e Asilo, che mira a rendere più stabile la gestione dei flussi migratori. D’altra parte, la stessa Commissione ha aperto una consultazione su un nuovo Piano d’azione sull’integrazione dei migranti, spiegando come l’Unione europea sosterrà i governi nazionali, regionali e locali nell’accogliere i nuovi arrivati, compresi i rifugiati, nei prossimi quattro anni.

Questo ‘nuovo inizio’ non offre tuttavia molte soluzioni per una migliore inclusione di migranti e rifugiati”, così il CCRE/CEMR ha commentato sul proprio sito. La Commissione europea aveva avviato una consultazione pubblica a livello dell’UE per raccogliere opinioni su nuove azioni che potrebbero essere intraprese a livello dell’UE per promuovere l’integrazione e l’inclusione sociale dei migranti e delle persone con un background migratorio. I risultati della consultazione contribuiranno allo sviluppo del rinnovato piano d’azione sull’integrazione e l’inclusione.

Il CCRE/CEMR, insieme alle associazioni nazionali interessate e ai partners del progetto Iclucities, ha condiviso con la Commissione le opinioni dei comuni e delle regioni su questa questione cruciale. In breve, il nuovo piano d’azione “dovrebbe riconoscere che i governi regionali e locali hanno un ruolo chiave nel garantire un’integrazione efficace”.

Le città e le regioni sono state in prima linea nella migrazione fornendo assistenza immediata di emergenza a chi ne ha bisogno. “Ecco perché i governi locali e regionali devono essere al centro degli sforzi dell’UE sull’integrazione dei migranti e ricevere sostegno in questo settore. I comuni e le regioni devono ancora affrontare molte sfide, come la mancanza di accesso ai finanziamenti, il coordinamento inadeguato con altri livelli di governo e la mancanza di capacità di integrare i nuovi arrivati, soprattutto nelle città di piccole e medie dimensioni”, sottolinea il CCRE/CEMR.

Il piano d’azione dell’UE, quindi, “dovrebbe concentrarsi sulle misure locali per affrontare la disoccupazione, la mancanza di opportunità di istruzione e formazione (come i corsi di lingua) e l’accesso all’alloggio. Il campo di applicazione del Piano dovrebbe essere esteso anche per includere la lotta alla discriminazione contro i migranti, la xenofobia e il razzismo”. Inoltre, “le lunghe procedure di asilo e le difficoltà per ottenere uno status giuridico dovrebbero essere abbreviate. Poiché le narrazioni negative sulla migrazione rafforzano gli stereotipi basati su idee sbagliate, dovrebbe essere prestata maggiore attenzione alla comunicazione e alla promozione di un’interazione significativa tra migranti e nativi”.

In che modo il piano d’azione dovrebbe aiutare i governi locali e regionali?

1. Migliorare l’integrazione a lungo termine, con particolare attenzione alle esigenze delle città di piccole e medie dimensioni.
2. Migliorare la cooperazione locale transnazionale tra città e associazioni di governi locali e regionali.
3. Aumentare le capacità dei governi locali e regionali e delle loro associazioni a mettere in comune buone pratiche, lavorare su attività legate all’integrazione e facilitare lo scambio di conoscenze e la replica di buone pratiche.
4. Adattare la legislazione dell’UE alle esigenze locali per renderle più efficaci e applicabili.
5. Garantire che i governi locali e regionali siano dotati delle risorse e delle capacità necessarie per fornire servizi di base ai migranti e ai rifugiati.

Le politiche di integrazione sono molto efficaci quando i governi locali e regionali partecipano alla loro elaborazione, ribadisce il CCRE/CEMR. “I comuni e le regioni possono identificare più facilmente i possibili ostacoli e intraprendere le azioni necessarie. Il prossimo piano dell’UE sulla migrazione dovrebbe basarsi sugli insegnamenti tratti dal partenariato per l’agenda urbana sull’inclusione, un’iniziativa in cui le città, i governi nazionali, la Commissione europea e le organizzazioni della società civile hanno collaborato per sviluppare idee e azioni a sostegno integrazione”.

ENGLISH VERSION (CEMR WEBSITE)
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La Commissione europea ha recentemente deciso di indire un bando di gara da 1 miliardo di € per progetti di ricerca e innovazione che affrontino la crisi climatica e contribuiscano a proteggere gli ecosistemi e la biodiversità peculiari in Europa.

Il bando “Green Deal europeo” finanziato da Orizzonte 2020, a cui ci si può già iscrivere, nelle intenzioni della Commissione, darà impulso alla ripresa europea dalla crisi del coronavirus.

Il bando “Green Deal europeo” presenta notevoli differenze rispetto ai suoi predecessori nell’ambito di Orizzonte 2020, informa la Commisione. Data l’urgenza delle sfide a cui risponde, “punta a risultati chiari e tangibili nel breve e nel medio periodo, perseguendo però una visione di cambiamento a lungo termine: meno azioni ma più mirate, grandi e visibili, con particolare attenzione alla pronta scalabilità, diffusione e penetrazione”, si legge nel comunicato.

I progetti finanziati con questo bando dovrebbero apportare benefici tangibili in dieci settori: otto settori tematici che rispecchiano i principali filoni d’intervento del Green Deal europeo:

accrescere l’ambizione in materia di clima;
energia pulita, economica e sicura;
industria per un’economia circolare e pulita;
edifici efficienti sotto il profilo energetico e delle risorse;
mobilità sostenibile e intelligente;
strategia “Dal produttore al consumatore”;
biodiversità ed ecosistemi;
ambiente privo di sostanze tossiche e a inquinamento zero;
e due settori orizzontali:– rafforzamento delle conoscenze e responsabilizzazione dei cittadini – che offrono una prospettiva più a lungo termine per realizzare le trasformazioni delineate nel Green Deal.

Questo investimento di 1 miliardo di € continuerà a sviluppare i sistemi e le infrastrutture europee delle conoscenze. Il bando offre anche opportunità di cooperazione internazionale per rispondere alle esigenze dei paesi meno sviluppati, soprattutto in Africa, nel contesto dell’Accordo di Parigi e degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).

Il termine per la presentazione delle offerte è il 26 gennaio 2021. L’avvio dei progetti selezionati è previsto nell’autunno 2021.

Un evento informativo e di incontro sul bando di gara “Green Deal europeo” di Orizzonte 2020 è in programma durante le Giornate europee della ricerca e dell’innovazione, che si terranno in forma virtuale dal 22 al 24 settembre 2020.

Ricordiamo che il Green Deal europeo definisce il piano e la tabella di marcia della Commissione europea per rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050, con un’economia sostenibile che non lasci indietro nessuno. 

Per raggiungere l’obiettivo 2050 serviranno interventi in tutti i settori economici, tra cui:

investimenti in tecnologie rispettose dell’ambiente;
sostegno all’innovazione industriale;
introduzione di forme di trasporto pubblico e privato più pulite, più economiche e più sane;
decarbonizzazione del settore energetico;
miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici;
collaborazione con i partner internazionali per migliorare gli standard ambientali mondiali.

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Scheda informativa: Bando di gara “Green Deal europeo” di Orizzonte 2020
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