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Il Patto dei Sindaci è il più grande movimento, su scala mondiale, delle città per le azioni a favore del clima e l’energia. Riunisce ad oggi oltre 7.000 enti locali e regionali in 57 Paesi, attingendo ai punti di forza di un movimento mondiale multi-stakeholder e al supporto tecnico e metodologico offerto da uffici dedicati.
Il Patto Globale dei Sindaci sta traendo profitto dall’esperienza maturata negli ultimi otto anni in Europa e oltre, partendo dai fattori chiave di successo dell’iniziativa: la governance bottom-up, il modello di cooperazione multilivello e di azione guidata dai diversi contesti territoriali.
Dal 2017 sono stati istituiti uffici regionali del Patto in Nord America, America Latina e Caraibi, Cina e Asia sud-orientale, India e Giappone ad integrazione di quelli esistenti.

Il Consiglio politico del Patto dei Sindaci in Europa



COMPONENTI


Belinda Gottardi, Sindaco di Castel Maggiore, portavoce CEMR energia e clima, Delegata AICCRE Eckart Würzner, Sindaco di Heidelberg
Xesco Gomar Martín, Deputy-President della Provincia di Barcelona
Célia Blaue, Deputy-Mayor Parigi
Katarina Luhr, Deputy-Mayor Stoccolma
Julije Domac, Direttore North-West Croatia Energy Agency





ORIENTAMENTI STRATEGICI


– Un movimento politico, guidato dai sindaci, secondo i principi chiave del Patto
Il Patto europeo darà ai leader locali una voce più forte.

– Un’iniziativa che integra e alimenta i quadri nazionali
Il Patto rappresenta un’opportunità unica per costruire un ponte tra il piano d’azione locale e quello nazionale per il clima e per creare nuove opportunità di finanziamento.

– Uno strumento principale della politica climatica ed energetica dell’UE
Il Patto si è dimostrato uno strumento molto efficace nel mobilitare le autorità locali e nel profilare il loro ruolo chiave nella definizione delle politiche dell’UE.

– L’iniziativa faro mondiale per le città – riconosciuta nell’Agenda globale d’azione per il clima come parte della diplomazia climatica dell’UE
Il Patto Europeo è anche strumentale al raggiungimento dell’ambizione fissata da tutte le nazioni nell’Accordo di Parigi. Esso contribuisce – attraverso il Patto Globale – a mostrare il ruolo delle città sulla scena internazionale, in particolare nell’ambito del processo UNFCCC.

– Un quadro solido e flessibile per l’azione delle città
Il quadro metodologico del Patto deve essere abbastanza robusto e flessibile da poter affrontare un’evoluzione regolare e al tempo stesso soddisfare al meglio le esigenze delle città, attraverso un processo di consultazione continua.

– Un’Unione europea allargata in fase di transizione
Il Patto sosterrà ulteriormente i suoi firmatari nel coinvolgere gli attori locali nella transizione energetica, climatica e, per estensione, sociale.

– Un’opportunità per promuovere l’innovazione, lo sviluppo e la cooperazione urbana
Il Patto sostiene i suoi firmatari nell’attuazione della loro visione a lungo termine verso il 2050 in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, gli impegni nazionali/regionali comunicati dalle parti per il processo UNFCCC e gli obiettivi di Energia sostenibile per tutti (SE4ALL).

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Sempre più decisori, personaggi pubblici ed eletti locali chiedono un mondo diverso dopo la pandemia da COVID-19. Modificando le nostre abitudini di mobilità e consumo, oltre a investire di più nella sanità pubblica, abbiamo una grande opportunità di cambiare in meglio la nostra vita. La questione dell’uguaglianza di genere deve rimanere centrale nell’era post-COVID.

Questo è il messaggio delle donne elette locali e regionali, espresso in una dichiarazione adottata dall’UCLG nel corso di una sessione sulla leadership femminile dopo il COVID-19 organizzata in collaborazione con le donne dell’ONU ed alla quale ha partecipato anche il CCRE/CEMR: “È tempo di essere ambiziosi e porre l’uguaglianza di genere come parte integrante delle soluzioni alle molte sfide che affrontiamo. “

I partecipanti hanno discusso sulle varie sfide che stanno affrontando in particolare le donne durante la crisi COVID-19. Si è messa in evidenza la sovrarappresentanza delle donne tra il personale sanitario e in altri settori essenziali. Ciò ha aumentato il rischio di esposizione al virus, ha affermato il CCRE/CEMR.

In una precedente analisi, CCRE/CEMR e URBACT avevano fornito innanzitutto alcune prime stime su come il COVID-19 ha avuto un impatto su uomini e donne a livello locale e regionale. Mentre gli uomini sono più vulnerabili alla malattia, abbiamo anche constatato aumenti della violenza domestica e del carico di lavoro per le donne madri.

Il CCRE/CEMR ha anche osservato che le donne non sono sufficientemente rappresentate nel processo decisionale di alto livello. Le strutture di governance devono essere modificate per includere più donne. I leader locali hanno chiesto il coinvolgimento delle donne “nei gruppi o task force specializzati COVID-19, nonché nei processi decisionali legislativi, politici e di bilancio”.

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