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La pandemia da COVID-19 è un problema che non conosce confini. L’Unione Europea ha recentemente presentato la sua “risposta globale” al coronavirus, che mobiliterà 20 miliardi di euro per i partners in Africa, Asia, America Latina ed Europa orientale. PLATFORMA ha espresso 11 raccomandazioni per garantire un approccio internazionale coordinato.

Mentre la pandemia è globale, le città e le regioni sono in prima linea nella crisi, gestendo lockdown, servizi sanitari e rifiuti. Pertanto, è fondamentale che i governi locali e regionali collaborino e imparino gli uni dagli altri, soprattutto attraverso la cooperazione decentralizzata.

Le 11 raccomandazioni di PLATFORMA:

    La coerenza delle risposte sarà fondamentale per garantire che le misure adottate in Europa non abbiano un impatto negativo sulle strutture sociali e sulle economie dei paesi partner.

    Il nuovo meccanismo di coordinamento “Team Europe” dovrebbe coinvolgere le associazioni rappresentative dei governi locali e regionali e delle organizzazioni della società civile.

    Qualsiasi azione internazionale dovrebbe essere coordinata con il sistema di governance locale in atto nei paesi partner, nonché con le delegazioni dell’UE.

    Il sostegno dell’UE deve essere mirato e basato sulla valutazione e sul contesto delle necessità locali e deve essere mirato al territorio in cui le conseguenze sono maggiormente avvertite: il livello locale.

    L’UE deve dedicare parte del suo sostegno finanziario alla cooperazione decentralizzata tra i comuni e le regioni dell’UE e dei paesi partner, poiché i governi locali e regionali lavorano a stretto contatto con i loro pari nella quotidianetà.

    Il sostegno al bilancio dell’UE a livello locale, i gemellaggi e l’assistenza tecnica dovrebbero aiutare a trovare soluzioni più guidate a livello locale.

    L’UE deve garantire spazio per il coordinamento e sostenere l’approccio multilivello nel suo dialogo con i paesi partner, in particolare contattando le associazioni nazionali dei governi locali e regionali.

    A più lungo termine, è necessario costruire società resilienti ed evitare le disparità territoriali con l’Agenda 2030 come spina dorsale.

    Lo sviluppo sostenibile deve includere ingenti investimenti in servizi pubblici, compresa un’assistenza sanitaria di qualità accessibile e alla portata di tutti.

    Dobbiamo sensibilizzare e raggiungere i cittadini e promuovere la solidarietà tra persone e generazioni per promuovere la cittadinanza attiva.

    È possibile adottare misure di sostegno mirate per colmare il divario digitale tra persone e territori. Ciò può includere politiche pubbliche innovative, raggiungere i cittadini attraverso le nuove tecnologie o fornire supporto di e-learning ai comuni.

Fonte: CCRE/CEMR
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