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Il 30 ottobre Il CPLRE ha tenuto un interessante dibattito sulle condizioni di lavoro di sindaci e consiglieri comunali. La disaffezione per l’incarico di eletti locali è motivo di preoccupazione per i membri del CPLRE in quanto costituisce una vera minaccia per lo stato della democrazia locale. La discussione ha fatto emergere che la maggior parte degli Stati membri ha dovuto affrontare situazioni molto simili.
Il dibattito si è svolto nell’ambito della XXXVII sessione del CPLRE a Strasburgo,dove sta partecipando la delegazione italiana, coordinata dall’AICCRE, nella persona del Segretario generale Carla Rey.
In vista delle numerose elezioni locali e regionali previste per il 2020 in Europa, la democrazia locale sembra minacciata dalla carenza di candidati a sindaci e consiglieri comunali. Il documento di sintesi, proposto dalla Camera delle autorità locali, insieme agli interventi in aula, hanno sottolineano il fatto che i Comuni in Europa si sono trovati con sempre più responsabilità trasferite dal governo centrale, ma l’aumento del carico di lavoro dei sindaci e dei rappresentanti locali è andato molto spesso di pari passo con una riduzione dei bilanci comunali a seguito delle politiche di austerità. Di conseguenza, i sindaci sono stati obbligati a gestire questioni complesse in settori cruciali quali sicurezza, sanità, asili nido, istruzione, alloggi, servizi postali, crisi migratoria, ecc., senza disporre del necessario spazio finanziario di manovra.
Poiché sono in diretto contatto con la popolazione, anche i sindaci diventano spesso vittime della frustrazione e della rabbia dei cittadini nei confronti della classe politica in generale. I relatori nel dibattito hanno attirato l’attenzione sul fatto che i sindaci sono coinvolti nel fuoco incrociato e sono sempre più portati in tribunale per la semplice ragione che gestiscono casi eccessivamente complessi per i quali non hanno una formazione legale e amministrativa adeguata: “Ogni sindaco avrebbe bisogno un avvocato a tempo pieno!” è stato detto in aula.
Se a questo aggiungiamo la proliferazione di critiche e minacce alle quali i funzionari eletti locali sono sottoposti quotidianamente, in particolare sui social media, per non parlare dei molti casi di aggressione fisica, è facile capire perché assumere questi doveri pone un grave rischio per la carriera, la salute e la vita familiare dei rappresentanti eletti, motivo per cui i partiti politici hanno difficoltà a reclutare candidati alla carica di sindaco, in particolare tra giovani e donne. Basti pensare che in Germania non vi sono candidati a sindaco in 2223 comuni! Il rappresentante tedesco ha dichiarato che uno dei motivi principali è la necessità per la maggior parte dei sindaci dei piccoli comuni di continuare a mantenere il proprio lavoro nel settore privato. Di conseguenza, sacrificano la loro posizione professionale e tutto il loro tempo libero, comprese le serate, senza essere adeguatamente compensati per il servizio che forniscono. Quando si diventa sindaci, insomma, spesso si deve fare i conti con un deterioramento delle carriere, delle finanze personali, e talvolta anche delle relazioni familiari. Il basso livello di remunerazione è stato spesso citato come una spiegazione nella maggior parte dei contributi al dibattito.
I membri del Congresso hanno espresso la volontà collettiva di impegnarsi in un’azione coordinata a livello europeo, accogliendo in particolare la proposta di Piero Fassino di organizzare una conferenza a Strasburgo delle associazioni europee di autorità locali per elaborare un piano d’azione comune nei confronti dei governi.
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Il Comune di Faedis, in provincia di Udine, sta portando avanti un progetto di tipo formativo, iniziato nel 2017, che sta coinvolgendo donne di età compresa dai 18 ai 40 anni. Lo scopo è quello di valorizzare il radicamento della popolazione femminile verso il territorio di appartenenza, massimizzando quelli che sono gli elementi di espressione della cultura locale: accoglienza, enogastronomia, arte, folklore, paesaggio. Il progetto, il cui titolo è “Faedis al femminile“, sta formando un gruppo permanente di giovani donne da impiegare quali guide turistiche, incentivandone la capacità creativa nell’individuare nuove idee.

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