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Nonostante l’Unione europea abbia garantito pace e sviluppo, il suo processo di integrazione sta attraversando probabilmente il periodo più complicato e difficile della sua storia: oltre ad una endemica crisi economica, sul nostro continente stanno diffondendosi sempre maggiormente forze politiche populiste, sovraniste ed addirittura anti-europee. Lo ha detto Stefano Bonaccini, Presidente dell’AICCRE e del CCRE/CEMR, aprendo i lavori del CCRE/CEMR Retreat, in corso in questi giorni a Bruxelles. L’Unione europea, e l’Europa nel suo senso geografico e politico più ampio, necessita di uno scatto di reni che sappia affrontare le problematiche impellenti che non possono essere più rimandate. La lotta contro i cambiamenti climatici, per esempio, una “nuova sfida per l’Europa”, che ha visto il CCRE/CEMR presente nel Global summit di San Francisco con un ruolo di rilievo e dove è stato preso l’impegno che i veicoli entro il 2050 siano ad emissione 0 e, più in generale, di ridurre del 40% le emissioni inquinanti di atmosfera nel perimetro europeo. Il nuovo modello di sviluppo e di crescita, oltre a rilanciare l’occupazione, deve essere sostenibile, altrimenti il Pianeta entro qualche decennio andrà incontro alla catastrofe. Per ottenere questi obiettivi serve l’alleanza tra gli Stati ed enti locali ed una nuova consapevolezza del problema ambientale. Esempio positivo di questo, continua Bonaccini, è il Governatore della California Jerry Brown, che soprattutto nell’ultimo anno è stato uno dei più ferventi oppositori del Presidente Trump, il primo leader mondiale che sta pensando di disconoscere gli Accordi di Parigi, la cosiddetta COP21. Il Presidente ha poi affrontato la questione migranti: “razzismo e xenofobia si stanno disseminando in tutta Europa e in particolare in Italia dove il tema migranti è diventato centrale, ben sapendo però che esso non si risolve con slogan o con un tweet né accumulando voti per le prossime elezioni ma con l’aiuto dell’Unione europea, che deve essere più solidale”. Fondamentale per Bonaccini la politica di Coesione dell’Unione europea sia sotto il profilo economico che sociale: “gli enti locali che hanno saputo utilizzare i fondi hanno constatato quanto essi siano decisivi per lo sviluppo socioeconomico dei territori”. Per questo, in una fase di crisi economica, essi non possono essere decurtati dalla Commissione europea nella programmazione 2021-2027. “Questa nostra richiesta è stata inoltrata in un incontro al Commissario europeo per la programmazione finanziaria ed il bilancio Günther Oettinger (presente ai lavori del CCRE/CEMR, vedi foto in basso, ndr) al quale, tra l’altro, a fine dei lavori il CCRE/CEMR consegnerà una serie di proposte sul futuro dell’Europa”. Decurtare i fondi di coesione sarebbe un errore perché, a proposito dei cambiamenti climatici, la stessa ONU ha recentemente riconosciuto che, per raggiungere gli obiettivi della COP21, quello che potranno fare gli Stati nazionali è forse un terzo o la metà, il resto delle azioni devono partire dai territori: dagli enti locali e regionali. Oltretutto, se vogliamo che il nostro Continente non sia preda di persone che cavalcano la tigre dell’antieuropeismo occorre che i cittadini percepiscano anche la ‘Buona Europa’, l’utilità concreta dell’Unione”. Insomma, tanti i temi sul tavolo e tutti di importanza vitale per i cittadini e per gli enti locali e regionali. Responsabilmente il CCRE/CEMR “Per la prima volta ha invitato ai nostri lavori non solo politici ed amministratori, ma anche partner internazionali, esponenti delle istituzioni, del mondo dell’associazionismo, del mondo universitario e della cultura”. Tutti riuniti intorno ad un tavolo per discutere e trovare soluzioni sul futuro dell’Unione europea e dei nostri figli: “i giovani delle ultime generazioni sono i primi, dal secondo dopoguerra in poi ad avere la percezione, se non la certezza, che staranno peggio a livello economico dei propri genitori”. Il Presidente ha poi affrontato le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo: “dobbiamo fare in modo che esca un idea d’Europa solidale ed allargata”. Insomma, il CCRE/CEMR sempre più in prima linea per rilanciare l’Unione europea nei suoi vari aspetti e sempre più capace di mobilitare e sensibilizzare gli amministratori locali dei 130mila enti associati ad esso, come dimostrano, per esempio, le seicento presenze alla Conferenza di Bilbao (sul tema dell’uguaglianza) e le quattromila a San Francisco al Global summit.




L’INCONTRO TRA IL CCRE/CEMR ED IL COMMISSARIO EUROPEO GUNTHER OETTINGER
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